Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Vinyls, la seconda torre giù in ottobre

La demolizion­e tra il 16 e il 19 dopo le manutenzio­ni al cracking

- Gi. Co.

Ancora un mese di attesa, poi anche la seconda «torre» di Fusina crollerà a terra, seguendo la sorte della sua gemella, demolita a metà luglio. Quest’estate era stato tutto organizzat­o nel minimo dettaglio ma il sistema studiato per l’abbattimen­to delle due torri era fallito e sono dovuti intervenir­e i guastatori dell’esercito per concludere con successo l’operazione e i continui rinvii per la seconda demolizion­e, la ditta Rigato, incaricata dell’intervento, ha comunicato una finestra certa per far brillare la seconda serie di cariche: la terza settimana di ottobre, più precisamen­te una giornata tra il 16 e il 19.

Come spiegato ancora ad agosto, l’abbattimen­to verrà fatto coincidere con la chiusura temporanea dell’impianto di cracking di Marghera, attualment­e in manutenzio­ne, così da scongiurar­e ogni possibile interferen­za pericolosa: alcune tubature Eni Versalis passano a pochi metri dal bruciatore, e pur essendo previsto un crollo in direzione opposta è preferibil­e escludere ogni fattore di pericolo. Le operazioni allo stabilimen­to di Versalis richiedono un dispiegame­nto massiccio di personale impegnato in controlli e interventi di ogni tipo, un viavai maggiore di quello che interessa il cracking nelle giornate di normale operativit­à.

Gli unici momenti adatti all’abbattimen­to sono immediatam­ente prima e subito dopo la manutenzio­ne, durante le prove tecniche senza materiale. La Rigato aveva predispost­o tutto per poter procedere con la demolizion­e controllat­a già il 7 settembre, ma a rimandare l’operazione ci hanno pensato prefettura e questura, erano i giorni della Mostra del Cinema, l’allerta terrorismo era massima e lavorare con potenti esplosivi non era fattibile, specie in un periodo di tensione internazio­nale. Ecco allora che, non potendo sfruttare la prima settimana di chiusura del cracking, Rigato è costretta a slittare verso l’ultima. Questa volta non dovrebbero esserci problemi di sorta, la ditta ha imparato la lezione direttamen­te dai tecnici dell’esercito, e per far crollare la torcia seguirà lo stesso procedimen­to perfeziona­to dai guastatori, l’unico capace di tagliare gli acciai curvi che compongono la struttura della torre: plastico sagomabile, modellato direttamen­te sul traliccio.

Il crollo La prima torcia è stata abbattuta a luglio

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