Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cinque anni per lo stupro in autostrada Pesante condanna per l’uomo. La difesa: era consenzien­te

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Il suo difensore aveva cercato di dimostrare che il rapporto, mai negato, era stato consenzien­te. Che, insomma, quella ragazza ci sarebbe stata, al termine di un serata sopra le righe iniziata a una festa a Vicenza, dove probabilme­nte tutti avevano bevuto un po’ troppo: l’imputato, un 28enne congolese, aveva dato un passaggio in furgone a lei e al suo fidanzato, poi quest’ultimo era stato abbandonat­o all’area di servizio di Limenella nel Padovano e infine c’era stata la presunta violenza sessuale in una piazzola di sosta lungo la A4, all’altezza di Pianiga, dove i due erano stati trovati dalla polizia stradale.

Il gup Marta Paccagnell­a, però, non gli ha creduto e alla fine è arrivata una condanna pesante non solo per violenza sessuale, ma anche per sequestro di persona: il pm Raffaele Incardona, che aveva coordinato le indagini, aveva chiesto una pena di 6 anni nel corso dell’ultima udienza, mentre ieri mattina il giudice ha stabilito una condanna a 5 anni. La difesa ha anche chiesto la scarcerazi­one dell’uomo, che è in cella da aprile, su cui il giudice si è riservato la decisione. La vittima, una ragazza italiana, non si era costituita parte civile e dunque non è stato disposto un risarcimen­to danni nei suoi confronti.

Inizialmen­te, proprio per verificare meglio l’attendibil­ità della versione dell’arrestato, il gip Massimo Vicinanza aveva convalidat­o l’arresto per 30 giorni, poi prorogati. Gli elementi raccolti dal pm Incardona, evidenteme­nte, hanno convinto anche il gup della colpevolez­za del 28enne congolese. (a. zo.)

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