Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Viadotti e tunnel per 18 chilometri Ecco i piani per la Valdastico Nord
Un miliardo e 300 milioni di euro per 18 chilometri di autostrada, per lo più in galleria, da realizzare entro il 2025. Con un pedaggio futuro, stimato come «paragonabile a quello dell’A31 già esistente», cioè poco meno di un euro ogni dieci chilometri. Sono i numeri della prima parte della Valdastico Nord, il cui progetto è stato depositato nei giorni scorsi dalla Brescia-Padova a Roma e agli enti interessati. È la metà veneta; sulla parte che dovrebbe sorgere in Trentino è ancora nebbia fitta: «I trentini sono scettici? Non siamo in competizione, eseguiamo quel che ci dice il ministero – assicura il direttore della Spa Bruno Chiari – non c’è alcuna polemica. Certo, intendiamo farla tutta: la soluzione sul secondo lotto verrà decisa dal Comitato paritetico ministero Infrastrutture- VeneziaTrento entro agosto 2018».
La società ha avviato la procedura per approvare il progetto definitivo del primo lotto. I documenti sono stati depositati a Roma, oltre che ai Comuni interessati per le osservazioni. Dall’attuale casello di Piovene Rocchette allo svincolo (finale) di Pedemonte il progetto prevede 17,8 chilometri di autostrada - inframezzati da un’uscita a Cogollo del Cengio per lo più in galleria (13,3 chilometri) e viadotti (1,3 chilometri). Tra le opere principali ci sono le due gallerie di Sant’Agata a Cogollo (1425 metri), il maxi-traforo sotto Cogollo da 6585 metri, una galleria a Pedescala da 1763 metri e il tunnel finale sotto San Pietro di Valdastico da 3465 metri. Quattro anche i viadotti: a Piovene sarà lungo 286 metri, quello in val d’Assa (zona Pedescala) 107, altri 412 metri il viadotto nella frazione di Settecà e infine 491 metri il viadotto a Molino. Per quanto riguarda i tempi, la Spa spera in una delibera Cipe a marzo 2018, poi ai 12 mesi di progettazione esecutiva ed espropri dovrebbero seguire i cantieri per 6 anni: il termine ipotizzato quindi è marzo 2025.
Alle critiche dei comitati arriva la replica: «Con i sindaci in questi mesi si è collaborato, sono stati ricevuti e ascoltati – osserva Chiari – premesso che abbiamo dovuto realizzare il progetto sulla base delle prescrizioni Cipe, è stato rifatto da capo lo studio di impatto ambientale. Inoltre è stato abbassato lo svincolo di Cogollo, ora interamente in trincea, e l’area della chiesetta di Sant’Agata ora viene attraversata in galleria. La sintesi finale la farà il ministero».