Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Solfatara, la buca non era segnalata»
L’accusa del perito della famiglia. Domani i funerali di Lorenzo, Massimiliano e Tiziana
Una buca non segnalata, profonda due metri e larga uno: è qui che, per l’avvocato della famiglia Carrer, martedì 12 settembre sono caduti il piccolo Lorenzo, il papà Massimiliano e la mamma Tiziana Zaramella. «La circostanza — spiega l’avvocato Vincenzo Cortellessa — è emersa dal primo sopralluogo alla Solfatara dai consulenti tecnici. La buca probabilmente si è aperta prima all’incidente prima delle violente piogge». Non c’erano transenne e Lorenzo non le ha scavalcate.
Una buca non segnalata, profonda circa due metri e larga circa uno: è qui che, secondo l’avvocato della famiglia Carrer, martedì 12 settembre sono caduti il piccolo Lorenzo, il papà Massimiliano, e la mamma Tiziana Zaramella. «La circostanza — spiega l’avvocato Vincenzo Cortellessa — è emersa dal primo sopralluogo compiuto nella Solfatara dai consulenti tecnici. La buca probabilmente si è aperta nelle ore precedenti all’incidente in seguito alle violente piogge». Secondo il legale attorno non c’erano transenne e dunque Lorenzo non ha scavalcato alcuna recinzione. Le transenne avrebbero vietato invece l’accesso a una buca attigua, questa sì nota. Di tutt’altro parere gli avvocati Bruno Von Arx e Manlio Pennino, che difendono l’unico indagato, Giorgio Angarano, amministratore della «Vulcano Solfatara srl»: c’è stato un solo sopralluogo e dunque, a loro giudizio, non è possibile azzardare ipotesi sul- l’accaduto. Per capire come sono andati i fatti occorrerà attendere la fine delle indagini, delegate ai pm Giuliana Giuliano e Anna Frasca con il coordinamento del procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio. L’avvocato dei Carrer, tuttavia, ritiene di poter già fare una ricostruzione abbastanza precisa: Lorenzo stava scattando fotografie con il cellulare, ha messo un piede in fallo ed è caduto nella buca non segnalata. Il padre è sceso per aiutarlo, ma ben presto si è sentito male per le esalazioni venefiche provenienti dal sottosuolo e ha perso i sensi; lo stesso è accaduto alla mamma: dall’autopsia è emerso, infatti, che la causa della morte è stata l’asfissia da gas. «Se fossero semplicemente caduti in una buca — commenta con amarezza l’avvocato — si sarebbero al massimo fratturati un osso. Nella Solfatara, purtroppo, a causa del gas non hanno avuto scampo». Dalle indagini è emerso che anche una quarta persona ha rischiato di morire: si tratta di un altro turista che quella mattina stava visitando il sito vulcanico e che, vedendo Tiziana Zaramella in difficoltà, istintivamente ha fatto per calarsi a sua volta desistendo all’ultimo momento prima di sentirsi male.
Dopo l’autopsia le salme sono finalmente arrivate in Veneto: i funerali sono fissati per domani a Fossalta di Piave alle 15.30. «La famiglia — sottolinea l’avvocato — sta ricevendo moltissime manifestazioni di solidarietà, un sostegno importante per Alessio, l’unico superstite». I familiari del bambino hanno aperto un conto a lui intestato sul quale chi vuole può accreditare somme di denaro (IT20P030693617010000000263 4; Intesa San Paolo).