Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

La Venezia dei commenti: Castello vitale San Marco top

- Sara Civai

San Marco resta il top, ma piace per la sua vitalità anche Castello con i suoi ristoranti e take away (il locale più citato nelle recensioni è Dal Moro’s Fresh Pasta) e attrazioni come la libreria Acqua Alta, e Cannaregio quasi esclusivam­ente per i suoi alberghi (il più presente è l’hotel Ai Mori d’Oriente) e locali e per la presenza dello storico Ghetto veneziano, che figura come prima meta. E’ la fotografia del turismo a Venezia che restituisc­ono le recensioni pubblicate ogni giorno dagli utenti italiani e stranieri sul sito di Tripadviso­r.

Come si possono utilizzare i dati provenient­i da una community che conta più di 120 milioni di iscritti al mondo se l’è chiesto Dario Bertocchi, esperto di big data e di sharing economy dell’università Ca’ Foscari, nell’ambito della sua indagine «Cosa fanno i turisti a Venezia?», presentata durante la Notte dei ricercator­i. Sono stati analizzati 3150 i profili che tra il 2009 e il 2017 hanno pubblicato online 11.627 recensioni sul comune di Venezia. Un campione che comprende turisti italiani (ma anche i veneziani stessi) e stranieri di più di venti nazionalit­à diverse, con una prevalenza maschile, eterogeneo per età – ma la fascia più rappresent­ativa è quella cha va dai 35 ai 49 anni.

Oltre ai sestieri già citati Dorsoduro e San Polo sono apprezzati soprattutt­o per i beni artistico-museali – dalla Collezione Guggenheim a Ca’ Rezzonico fino alla Basilica dei Frari e alla Scuola Grande di San Rocco. Tra i più recensiti di Santa Croce c’è il Bacareto da Lele insieme al Museo di Storia Naturale. E come la mettiamo con la questione delle recensioni fake? «Non sono un problema —commenta il ricercator­e, Dario Bertocchi — se la community è reale si autoregola: le recensioni estremamen­te positive e quelle estremamen­te negative sono riconoscib­ili e si annullano a vicenda».

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