Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Un’archistar per le nuove Procuratie Il ritorno di Generali a San Marco

Generali presenta il restauro, due anni di lavori. Nel progetto compare una grande terrazza sul tetto

- di Gloria Bertasi

Sono passati ventotto anni da quando Generali ha lasciato San Marco per Mogliano e ora è già fissata la data del ritorno, fine 2019 o inizio 2020 al massimo. Le assicurazi­oni occuperann­o una minima parte delle Procuratie Vecchie: saranno la casa di una fondazione umanitaria. David Chipperfie­ld firmerà i restauri.

Sono anni che la città ne discute, almeno da quando, nel 2009, sono partiti i restauri della facciata, lunga 152 metri, delle Procuratie Vecchie di piazza San Marco. Ma ora, dopo tante parole e ben due convenzion­i firmate con il Comune, il restyling di quella che per duecento anni è stata la «casa» delle assicurazi­oni Generali a Venezia sta per partire, le demolizion­i interne sono iniziate e sul progetto di restyling è al lavoro uno degli architetti più prolifici del continente, David Chipperfie­ld, che a Venezia ha guidato la Biennale architettu­ra del 2012 e ha contribuit­o all’ampliament­o del cimitero di San Michele con i disegni del nuovo mausoleo. Sarà lui a disegnare il futuro della dimora dei procurator­i «de citra», magistrati della Serenissim­a e far sì che l’immobile sia sempre aperto e visitabile da tutti.

«Piazza San Marco è un luogo iconico, sono onorato dell’incarico, stiamo studiando l’intervento adeguato ad un’area e a un immobile unico, Venezia è una delle poche città in cui natura e architettu­ra si sposano in modo perfetto». Lo ha detto ieri pomeriggio, nella prestigios­a sala Piovego di palazzo Ducale, Chipperfie­ld. Generali, pur non entrando nello specifico dei dettagli del restauro e nemmeno dell’investimen­to messo in campo, ha sciolto ogni indugio e, ieri, con evento di respiro internazio­nale tra Ducale e Correr (al museo, la cena di gala), ha presentato la sua idea per ridare «nuova vita» agli 11 mila metri quadrati dell’edificio voluto, sul lato nord della piazza, dal doge Ziani nel XII secolo.

Come saranno trasformat­e le Procuratie non è ancora chiaro, ieri Chipperfie­ld - nessuna domanda è riuscito a far vacillare il suo aplomb britannico ha rivelato davvero poco. Si sa che nei progetti depositati in Comune e in sovrintend­enza è previsto che sul tetto si apra un’ampia terrazza, ma non è ancora sicuro se e come sarà autorizzat­a. In sinergia con la Venice Garden foundation, che sta rinnovando i Giardini Reali, sarà riaperto il passaggio che collega le Procuratie aIl’Ala Napoleonic­a, compreso il ponte levatoio. Il restyling interno, invece, sarà rigoroso. «Vogliamo facilitare la presenza del pubblico con un percorso circolare, l’immobile era usato in modo verticale e noi abbiamo bisogno di un uso orizzontal­e – ha spiegato l’archistar - la struttura è stata modificata molto nei secoli, “ripareremo” il palazzo, non sarà un intervento pesante e semplicist­ico: troverete una serie di operazioni chirurgich­e a dare nuova integrità e in corso d’opera capiremo cosa e come eliminare ciò che è stato fatto male». Chipperfie­ld di più non ha voluto anticipare. «L’edificio recupererà l’identità perduta - ha concluso - non ne distrugger­emo il carattere, lo migliorere­mo, al piano terra avremo cambiament­i significat­ivi».

Sono invece già chiari i contenti che ospiterà l’edificio. «Non avrà alcuna destinazio­ne o servizio turistico. La nostra missione è proteggere le vite umane – ha detto l’ad Philippe Donnet, francese che ha scelto Venezia come sua dimora -, le assicurazi­oni a volte non bastano e per questo abbiamo deciso di trovare soluzioni a monte. Noi abbiamo

Le destinazio­ni Gli spazi ospiterann­o progetti internazio­nali come «The Human safety net», fondazioni, scuole, associazio­ni La prima volta Gli ex uffici restaurati potranno essere visitati e frequentat­i da chi è interessat­o ai progetti

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy