Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Esplode il residuato bellico, ucciso un recuperante Fonzaso, ex carabiniere stava tentando di disinnescare l’ordigno. Tre giorni fa un vicentino era rimasto ferito
Un residuato bellico recuperato chissà dove, di quelli che conosceva bene, visto che ne maneggiava da tutta una vita. Probabilmente stava cercando di disinnescarlo. Invece, gli è esploso tra le mani.
È morto così, ieri pomeriggio, Fiorenzo Pasa, 57 anni, noto per la sua passione per le armi della Grande Guerra. Stando alle prime ipotesi, si trovava nella sua casa a Fonzaso e stava cercando di aprire l’ordigno per svuotarlo della carica. All’improvviso, l’esplosione che l’ha ucciso. A dare l’allarme sarebbe stata una delle due figlie dell’uomo che, tornata a casa, ha trovato il padre a terra.
Fiorenzo Pasa abitava in via Calderal, una laterale di via Arsiè, in una villetta a due piani piuttosto isolata, che si raggiunge attraverso una stradina sterrata. L’esplosione l’hanno avvertita in pochi. «Saranno state circa le 15.30, le 16 al massimo, quando ho sentito un forte boato - racconta Gabriella Tommasini, che abita vicino al luogo dell’incidente - era come se fosse esplosa una bombola del gas, ma non potevo immaginare cosa fosse accaduto realmente. Solo più tardi ho sentito le sirene dei soccorsi che arrivavano sul posto. Fiorenzo lo conoscevo bene: tutti sapevano che faceva il recuperante».
L’uomo aveva cominciato la sua carriera nell’Arma dei carabinieri, ma si era poi licenziato per dedicarsi ad altro. Nel tempo, aveva coltivato l’hobby come recuperante di ordigni bellici. «Ancora non sappiamo di preciso cosa sia accaduto – dice il cugino, Giovanni Pasa - aveva una grande passione per i residuati ma pensavo che l’incidente del 2012 in cui aveva perso le dita della mano gli fosse servito da lezione. Purtroppo non è bastato...».
Pasa, infatti, era rimasto ferito nel 2012 in circostanze analoghe: un ordigno gli era esploso tra le mani mentre lo stava analizzando. In quell’incidente aveva perso alcune dita della mano destra, subito danni alla vista e riportato una frattura alla mandibola. Una volta uscito dall’ospedale aveva confidato di non sapere che l’ordigno fosse carico.
Questa volta, però, la deflagrazione gli è stata fatale. Una volta scattato l’allarme sono arrivati i soccorsi ma non c’era più nulla da fare. La casa è stata messa sotto sequestro dai carabinieri.
È il secondo episodio in Veneto: tre giorni fa Flavio Bragiola, un 77enne di Piovene (Vicenza), ha subito l’amputazione della gamba in seguito all’esplosione del residuato bellico che stava maneggiando nel giardino di casa.