Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Brescia-Padova, maxi-cedola da 50 milioni

A4 Holding, Abertis distribuis­ce le riserve dopo l’uscita dei soci pubblici. Cambia il cda

- VERONA Lillo Aldegheri

Il riassetto Restano ai loro posti Toniolo e Tosi. Il Comune di Verona incassa 2,5 milioni

Autostrade, la società A4 Holding in mano ad Abertis distribuis­ce un maxi-dividendo straordina­rio di 50 milioni di euro e coopta ai propri vertici due nuovi consiglier­i d’amministra­zione, entrambi spagnoli, dopo il recente riassetto che ha visto in primavera uscire prima Mantovani e poi gran parte degli enti pubblici. Le decisioni sono state prese ieri mattina nel corso di una breve assemblea dei soci, presieduta dal presidente della società, Carlos Dal Rio. Così nel cda della holding entrano Cesar Peña e Josep Maria Coronas, il primo già cooptato dopo l’uscita di Giampaolo Chiarotto di Mantovani, mentre il secondo è entrato dopo le dimissioni del rappresent­ante di Brescia, Massimo Ottelli, a seguito della vendita delle quote. Confermato invece il rappresent­ante della Provincia di Vicenza, Costantino Toniolo, unico rappresent­ante a questo punto non di Abertis.

L’ex Serenissim­a, come è noto, è controllat­a dal gruppo catalano Abertis, che possiede quasi il 90% delle quote dopo l’operazione con cui ha di fatto liquidato la scorsa primavera gran parte dei soci privati e pubblici. Tra questi ultimi restano però anche alcuni enti locali veneti, tra cui il Comune di Vicenza, che ha venduto ma ha mantenuto il 2%, e quello di Verona, che detiene il 4,6% e per il quale il dividendo straordina­rio farà entrare in cassa circa 2,5 milioni fi euro, pari più o meno al 10%del valore totale del pacchetto (25 milioni e 865mila euro, al prezzo che Abertis aveva offerto per comprare tutte le quote).

Un rendimento decisament­e alto, che potrebbe forse far vacillare la decisione, già presa e annunciata dal sindaco Federico Sboarina, di vendere tutto. La cessione è stata per adesso sospesa, perché Abertis è sicurament­e disponibil­e a comprare, ma non avendo più un grandissim­o interesse per quelle azioni (il quasi 90% garantisce già più che a sufficienz­a gli spagnoli) farebbe un’offerta decisament­e bassa.

A Verona hanno quindi fermato tutto, nella speranza che vada avanti la possibilit­à che vada in porto l’acquisizio­ne di Abertis da parte di Atlantia, con la possibilit­à di un’ulteriore vendita della quota a prezzi più interessan­ti, in vista della fusione in Autostrade per l’Italia.

A Verona, poi, è sempre aperta la questione-Tosi: l’ex sindaco è presidente della controllat­a autostrada­le Brescia-Padova. Pur non essendo più sindaco (e dopo essere stato sconfitto da Sboarina alle ultime elezioni comunali) è confermato dagli spagnoli in un incarico che ha durata triennale, e scadrà quindi tra un anno e mezzo. I nuovi amministra­tori avrebbero chiesto informalme­nte la sua sostituzio­ne, ma gli spagnoli avrebbero cortesemen­te quanto fermamente respinto l’invito.

Tornando ai 2,5 milioni in arrivo nelle casse municipali, il Comune di Verona, attraverso l’assessore Daniele Polato, ha chiesto di averli in un’unica rata ma solo quando ne farà richiesta: una scelta logica, legata al fatto che prima di incamerare quei soldi, il Comune deve decidere come utilizzarl­i ed inserirli in un’apposita voce di bilancio: in caso contrario, infatti, la nuova entrata rischiereb­be di essere inutilizza­bile per i vincoli posti dal Patto di Stabilità.

La spagnola Abertis era arrivata a possedere il 60% di A4 Holding acquisendo le quote di Gavio e Mantovani, operazione effettuata con un esborso di 47,5 milioni di euro. Dopo di che si era proceduto all’acquisto di quasi tutti gli enti locali azionisti.

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Alla guida Del Rio, al centro, con Tosi e l’Ad di Abertis, Reynes

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