Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il Mestre regala, Miracoli ringrazia
Doppia sberla della Sambenedettese, risponde solo Beccaro: fatali gli errori di Gagno e Bussi
PORTOGRUARO Da ieri il Mestre ha un problema portiere. L’errore di Riccardo Gagno che ha letteralmente consegnato il gol del vantaggio alla Sambenedettese, poi vittoriosa per 2-1 al Mecchia, pone un serio problema a Mauro Zironelli. Che già aveva sovvertito le gerarchie iniziali mettendo in panchina Alessandro Favaro. Il bivio da superare: tornare a puntare su Favaro oppure insistere su Gagno? Dilemma mica da poco, anche perché quello del portiere è un ruolo fondamentale e non sarà una scelta semplice da compiere.
Il ko di ieri è il primo della stagione fra le mura «amiche» di Portogruaro, dove il Mestre è costretto in esilio per l’indisponibilità del Baracca e il tecnico arancionero a fine gara fa spallucce: «Il primo gol della Sambenedettese – sospira nel dopo gara – è nato da un nostro regalo, poi ne abbiamo fatto un altro quando Bussi ha sbagliato il gol del pareggio da pochi passi nella ripresa. Non posso dire nulla ai miei ragazzi sul piano della generosità, però questa sconfitta ci deve servire da esperienza e da lezione. Gli errori in questa categoria si pagano a caro prezzo».
Impossibile, nel tracciare un’analisi di quanto accaduto ieri, soprassedere su quanto accaduto al 21’ del primo tempo, quando Gagno regala incredibilmente un pallone a Troianiello, che non crede ai propri occhi e appoggia a Miracoli. Tocco leggero e vellutato, palla in fondo alla rete fra lo stupore generale. Un errore, quello di Gagno, da matita blu, che purtroppo fotografa le zone d’ombra della scelta estiva di puntare su estremi difensori under. Capaci di grandi interventi, ma anche di altrettante amnesie. Ma è solo un errore, passerà anche questa.
La Sambenedettese sull’1-0 gioca in scioltezza, ma il Mestre nella ripresa spinge e ha un’occasione colossale per pareggiare. A fallirla è Bussi, entrato al posto di Neto Pereira, che spara sulla traversa al 33’ una palla che chiedeva solo di essere spinta in fondo al sacco. Poi la Samb raddoppia, ancora con Miracoli, stavolta su pennellata di Valente e a quel punto la partita sembra chiusa. Salvo che il Mestre è una squadra che non molla mai e si guadagna il penalty che riapre i giochi, trasformato da Beccaro al 41’. Inutile e confuso il generoso assalto finale. Come ha detto Zironelli, ieri i suoi sono stati intermittenti («non siamo stati precisi, in particolare nelle scelte nei passaggi»).E contro squadre come la Sambendettese, certi passaggi a vuoto si pagano a caro prezzo.