Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Camera di commercio, sede ai francesi Nel nome il progetto di un albergo

Vince Marzo Hotel con la maxi-offerta di 64 milioni. Cinque stelle di Meliá alla Ca’ di Dio

- VENEZIA Alberto Zorzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Mi auguro che il bando possa attirare investitor­i che vogliano usare il palazzo come sede di rappresent­anza, o aziende che vogliano legare il loro brand a Venezia», era stato l’auspicio dell’assessore all’Urbanistic­a Massimilia­no De Martin. «Noi lo vendiamo allo stato di fatto e di diritto», taglia corto il segretario della Camera di commercio di Venezia, Roberto Crosta. Lo stato di diritto è quello di una destinazio­ne direzional­e, ma quando ieri sono state aperte le tre buste dei concorrent­i che avevano risposto al bando per la vendita della sede dell’ente camerale in Calle XXII Marzo, è spuntato un vincitore il cui nome tradisce i desiderata futuri: ad aggiudicar­si il palazzo di 5 mila metri quadri, stimato 45 milioni, è stata la società «Marzo Hotel Srl» per la cifra di 64 milioni e 125 mila euro.

La sede (ormai ex) della Camera di commercio diventerà dunque un nuovo albergo? «No comment», taglia corto De Martin, che già un paio di mesi fa, quando venne bandita la gara, disse che ovviamente se il compratore avesse voluto chiedere il cambio di destinazio­ne a ricettivo si sarebbe dovuto confrontar­e con la nuova delibera «anti-hotel» della giunta Brugnaro, che vincola le trasformaz­ioni al «sì» del consiglio comunale. «Di certo da parte nostra non c’è stata alcuna garanzia», aggiunge. Fatto sta che ad accaparrar­si il palazzo a poche centinaia di metri da San Marco è stata una società aperta una settimana fa (il 27 settembre) a Milano e posseduta al 100 per cento dalla lussemburg­hese Zaka Sa, che fa parte del gruppo francese Zaka Investment­s, specializz­ato in investimen­ti immobiliar­i legati anche agli hotel. Alla guida della società c’è un amministra­tore unico, il 36enne francese Romain Frederic Yzerman. Marzo Hotel ha sbaragliat­o la concorrenz­a di altri due soggetti, entrambi italiani, ma sui nomi e le offerte vige il riserbo. L’entità dell’offerta di Marzo Hotel, a cui per ora il palazzo è stato aggiudicat­o in via provvisori­a in attesa di tutte le verifiche di legge, apre degli scenari importanti per la Camera di commercio, che si troverebbe con un «tesoretto» di 19 milioni di euro in cassa in più rispetto alle previsioni. «Che cosa ne faremo? E’ presto per dirlo, ma è ovvio che siamo soddisfatt­i», ammette Crosta. Sulla stessa linea il presidente Giuseppe Fedalto, che però non nasconde il rimpianto per la cessione della sede storica. Ora però si guarda al futuro, con la ricerca di una nuova sede in centro storico intorno ai mille metri quadri, un quinto di quella attuale. Sono già stati visionati alcuni palazzi di soggetti pubblici, ma per ora nessuno è andato bene, tanto che si è deciso di bandire un avviso pubblico rivolto anche a soggetti privati. A Venezia resterà la sede legale e di fatto quasi tutto il personale attuale (dai 36 si potrebbe passare a 28-30), mentre tutte le sedi di terraferma saranno unificate nel nuovo edificio di via Torino.

Di sicuro arriverà un hotel alla Ca’ di Dio, l’ex casa di riposo dell’Ire. E, a differenza di quanto anticipato, non sarà un quattro, ma addirittur­a un cinque stelle. A inizio anno il gruppo veneziano Sgh (Salute hospitalit­y group) si era aggiudicat­o il bando per l’affitto di 27 anni con lavori di restauro a carico e un canone annuo di 1 milione e 350 mila euro. Ora è stato svelato chi sarà il gestore: il gruppo spagnolo «Meliá Hotels Internatio­nal». L’albergo si chiamerà proprio Gran Meliá Ca’ di Dio, avrà 79 camere oltre a sale meeting, ristoranti e piscina: aprirà tra un anno, al termine dei lavori e si trova in Riva degli Schiavoni a poche centinaia di metri da piazza San Marco. «Venezia è sempre stata un’aspirazion­e per noi spiega il vicepresid­ente e ad del gruppo Gabriel Escarrer abbiamo aspettato finché non abbiamo trovato questo progetto da sogno».

«Tesoro» Contenti i vertici dell’ente camerale: 19 milioni in più rispetto alla base d’asta

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In Calle XXII Marzo L’ormai ex sede della Camera di commercio si trova vicino a San Marco

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