Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Chioggiotto cade al porto di Taranto
Era affacciato al parapetto quando un pilone ha ceduto e i cavi in acciaio lo hanno colpito. All’arrivo i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare la morte di Alfredo Chiereghin. L’uomo, 45enne originario di Chioggia, ha perso la vita giovedì sera in un incidente sul lavoro a Taranto. La vittima era su un pontone del porto impegnato in alcune operazioni di dragaggio del fondale. Secondo una prima ricostruzione della Guardia Costiera, tutto sarebbe stato causato dal cedimento di una delle strutture alle quali era stato fissato il pontone. Questo ha fatto sì che i cavi andassero in tensione e colpissero il 45enne, che lavorava per la «Nuova Co.Ed.Mar» di Chioggia, uccidendolo. Ci vorranno altri accertamenti per confermare la dinamica. Le operazioni di soccorso da parte del 118, della Capitaneria di porto e della polizia scientifica, non sono state semplici in quanto i cavi ancora in tensione rappresentavano un pericolo. Ci sono volute diverse ore e l’ausilio dei vigili del fuoco per completare l’operazione e recuperare il corpo di Chiereghin, che lascia la moglie e due figli. La procura di Taranto ha aperto un’inchiesta disponendo anche il sequestro del pontone. Ora toccherà ai tecnici dello Spisal, che hanno eseguito un lungo sopralluogo sul posto, ricostruire con maggiore precisione i fatti e, soprattutto, stabilire eventuali responsabilità nel caso in cui non siano state rispettate le norme di sicurezza sul lavoro. Parallelamente anche la Guardia Costiera di Taranto ha avviato un’indagine amministrativa che servirà a chiarire l’eventuale mancato rispetto delle norme. (e. bir.)