Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Thetis, dipendenti salvi fino a fine anno Ma scoppia il caso: «Pensionati riassunti come consulenti»

- VENEZIA

A Roma Donazzan e Linetti si sono impegnati a fare pressing per i soldi

Ora c’è anche il timbro ufficiale del tavolo regionale: ieri i 45 dipendenti di Thetis che in questi giorni avrebbero dovuto essere licenziati hanno potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo. Per loro c’è la certezza di mantenere il proprio posto di lavoro fino al 31 dicembre, poi si vedrà. La riunione convocata dall’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan ha affrontato la crisi dell’azienda di progettazi­one e ingegneria. Per dipendenti e sindacati, tutto nasce dai crediti che Thetis ha nei confronti soprattutt­o del Consorzio Venezia Nuova, che da bilancio 2016 ammontano a 8 milioni. Il commissari­o Giuseppe Fiengo aveva però spiegato che in realtà di quegli 8 ne sono stati già pagati 6,5 da inizio anno, ma poi se ne sono accumulati altri. Il provvedito­re Roberto Linetti ha ribadito che il problema del Cvn, ormai ben noto, è di cassa: una gran parte dei soldi ricevuti l’anno scorso dal Provvedito­rato sono stati spesi per mutui e multe fiscali. Ora Linetti sta lavorando per poter anticipare al Consorzio circa 100 milioni di euro che già gli spettano, ma che vanno pagati a fronte dei cosiddetti «stati avanzament­o lavori». Dovrebbe bastare un emendament­o in legge di stabilità. «Ci impegniamo anche noi a confrontar­ci con il governo e il Parlamento», ha promesso Donazzan, mentre l’assessore comunale Michele Zuin ha ribadito il suo timore per la crisi di liquidità di Thetis, tanto che pare che sia stato pure disdetto il contratto con l’azienda delle pulizie. Proprio per questo Davide Camuccio (Cgil) ha denunciato che a settembre l’azienda avrebbe assunto due pensionati come consulenti: uno a 30 mila euro, l’altro (la cui uscita era stata anche burrascosa) addirittur­a con un contratto di 132 mila euro con la società di consulenza dalla quale è stato assunto. «Non c’erano due ingegneri interni da valorizzar­e?», si è chiesto Camuccio. (a. zo.)

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