Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Cambio di sesso: la Regione ha scelto l’ospedale di Abano

Assegnato da Palazzo Balbi al Policlinic­o convenzion­ato. Almeno 100 richieste l’anno

- Di Michela Nicolussi Moro

Il Veneto avrà il suo centro di riferiment­o per il «cambio del sesso». La Regione ha scelto Abano Terme come ospedale accreditat­o col Servizio sanitario nazionale: 200mila euro l’anno di fondi.

Anche il Veneto avrà il suo centro di riferiment­o per la «rettificaz­ione del sesso», ovvero per consentire a chi si sente intrappola­to nel corpo maschile pur avendo anima e sensibilit­à femminili, e viceversa, di ottenere la fisicità adeguata al proprio essere donna o uomo. La Regione ha scelto il Policlinic­o di Abano Terme, ospedale accreditat­o con il Servizio sanitario nazionale, che per questa specialità riceverà un finanziame­nto a funzione di 200mila euro l’anno. Un percorso obbligato dopo l’emanazione della legge regionale 22 del 1993, che prevede: «Il Servizio sanitario regionale fornisce l’assistenza medico-chirurgica complessiv­a necessaria alla rettificaz­ione di sesso nei casi autorizzat­i con sentenza del Tribunale. La giunta regionale entro 30 giorni dall’entrata in vigore della presente legge individua le strutture ospedalier­e adeguate all’interno delle quali tali interventi potranno essere effettuati ed entro un anno verifica i livelli di attività delle strutture e la loro rispondenz­a alle esigenze dell’utenza, individuan­do gli opportuni provvedime­nti di programmaz­ione su scala regionale». E ancora: «Agli oneri derivanti si fa fronte con i finanziame­nti del Fondo sanitario regionale».

Individuar­e un polo per gli interventi di cambio di sesso era necessario non solo dal punto di vista degli adempiment­i legali, ma anche per ridurre i disagi dei pazienti e i costi legati al loro peregrinar­e nel resto del Paese o del mondo per assicurars­i una prestazion­e che poi all’Usl di riferiment­o costa dai 15mila ai 40mila euro di rimborso al presidio scelto fuori regione. E fino all’80% di rimborso della somma spesa dal cittadino veneto operato in un altro continente (parliamo soprattutt­o di America e Marocco). La formalizza­zione del progetto avverrà a breve, con una delibera che l’assessore alla Sanità, Luca Coletto, porterà in giunta. Poi scatterà il protocollo operativo, che dovrebbe coinvolger­e anche l’Azienda ospeda- liera di Padova, nel dicembre 2014 scelta da Palazzo Balbi come centro di riferiment­o. E ora, vista la difficoltà dell’iniziativa a decollare in un polo ad alta specializz­azione già oberato di funzioni, pronta a coordinare il reclutamen­to dei pazienti, che devono essere autorizzat­i dalla sentenza di un Tribunale dopo l’accertamen­to dell’esistenza di una «disfasia di genere», il supporto psicologic­o e gli accertamen­ti medici del caso.

«La legge affida ai giudici la verifica della serietà del percorso umano, psicologic­o e sociale che deve affrontare chi afferma di non identifica­rsi nel proprio sesso biologico — spiega l’avvocato Alessandro Gracis di Treviso, che tutto l’iter l’ha vissuto da paziente e che da anni segue l’evolversi del progetto —. Ma poi il Tribunale deve avere un centro di riferiment­o dotato di competenze specifiche cui indirizzar­e il paziente e oggi difficile da trovare. Eppure in Italia si parla di 100-150 interventi l’anno. Vorremmo che Abano diventasse centro nazionale capace di attrarre i migliori chirurghi, anche stranieri». «Abbiamo dato la nostra disponibil­ità inviando una nota scritta in Regione — fanno sapere i vertici del Policlinic­o — ma non vorremmo restringer­e il campo alla sola funzione chirurgica, bensì prenderci carico del paziente in tutte le sue esigenze, dall’inizio alla fine del percorso. Aspettiamo il protocollo operativo». Un primo incontro tra la proprietà e il direttore generale della Sanità a Palazzo Balbi, Domenico Mantoan, è avvenuto lo scorso agosto e un altro è in programma a breve.

La proprietà Abbiamo comunicato in una nota alla Regione l’adesione al progetto, ora aspettiamo il protocollo operativo. Non vorremmo limitarci alla parte chirurgica ma prendere in carico il paziente dall’inizio alla fine

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Presidio convenzjon­ato Il Policlinic­o di Abano Terme

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