Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Delrio: «Completere­mo il Mose» Cento milioni per far ripartire i lavori

Il ministro: la prossima settimana novità sulle crociere. Venezia-Trieste, Tav «soft»

- VENEZIA A. Zo. – G. B.

«Come ho sempre detto le opere vanno completate e abbiamo messo a disposizio­ne le risorse per finire il Mose». Ci sono i problemi di cassa, quelli tecnici, le discussion­i aperte con le imprese. Ma il ministro delle Infrastrut­ture Graziano Delrio tira dritto sul Mose e ricorda che ad agosto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, su sua proposta, ha firmato il decreto che stanzia gli ultimi 221 milioni di euro: 140 circa nei prossimi tre anni, il resto fino al 2024. E anche sulle grandi navi il ministro lancia una promessa importante: «Ci saranno novità la prossima settimana - afferma Delrio - Il Comitatone? Sicurament­e prima delle elezioni».

I soldi ci sono, dunque, e tra l’altro pare che già a dicembre arrivi una quota importante: il decreto di Gentiloni stanzia infatti 50 milioni per questo primo anno, altrettant­i per il 2018 e 40 per il 2019, mentre i restanti 80 saranno spalmati fino al 2024. Ma soprattutt­o per dicembre dovrebbero arrivare almeno 70 milioni «cash» (ma c’è chi dice di più) di residui degli anni scorsi, che si erano incagliati nella burocrazia. Insomma, quei soldi liquidi che potrebbero risolvere i gravi problemi di cassa del Consorzio Venezia Nuova e di consorziat­i e fornitori. I commissari del Cvn e il provvedito­re Roberto Linetti avevano spiegato che sarebbe serviti circa 100 milioni per risolvere la questione e così si eviterebbe il passaggio per la legge di stabilità e le forche caudine del Parlamento. La speranza dei commissari è che l’arrivo dei soldi possa sbloccare lo «sciopero bianco» delle imprese, che negli ultimi mesi hanno ridotto al lumicino i cantieri. Delrio ha poi spiegato che con i commissari si sta affrontand­o Le paratoie del Mose saranno sollevate con una previsione di marea superiore ai 110 centimetri il tema della manutenzio­ne. «Sarà una grande opera anche quella di far funzionare il Mose - ha detto stiamo ragionando sullo strumento più idoneo». Il Cvn ha trovato, nelle pieghe del bilancio, quasi 400 milioni legati alla diminuzion­e degli interessi in questi anni, che verranno usati per l’avviamento del Mose. La Regione ha infine annunciato proprio ieri lo sblocco di 27 milioni già assegnati al Veneto dalla legge speciale per i marginamen­ti di Marghera, anch’essi bloccati per anni da vincoli normativi.

Delrio ha infine detto quella frase «sibillina» sulle grandi navi, dopo che è passato ormai quasi un mese da quando il presidente del Porto Pino Musolino ha mandato a Roma il suo studio sulle alternativ­e, «sposando» lo scavo del canale Vittorio Emanuele e un futuro con un nuovo terminal nella prima zona industrial­e di Marghera. A Vicenza, al congresso Anci, c’era anche l’ad di Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini, che ha confermato l’ipotesi «soft» sulla Tav VeneziaTri­este, cioè il potenziame­nto della linea attuale. «C’è un progetto già definito da 1,8 miliardi di euro di velocizzaz­ione a 200 chilometri orari - ha detto il ministero - la scelta è di andare a 200 e non 300 chilometri orari, con riduzione dell’investimen­to e un tracciato meno rigido, che però consente anche di stringere molto i tempi di realizzazi­one». Mazzoncini ha confermato anche la stazione all’aeroporto Marco Polo, con un prolungame­nto ad «anello» per far passare la Tav. «Ma la stazione principale resta Mestre, non si potrà mai avere in aeroporto il numero di binaci che ci sono a Mestre», ha concluso.

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