Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Lettera a Bastianello «Sia rivoluzionario non faccia un locale»
Un piccolo gesto rivoluzionario, scrivono i consiglieri Maurizio Crovato e Rocco Fiano ad Alberto Bastianello (della famiglia di soci fondatori di Pam e Panorama) che ha acquistato dalla Regione per poco più di 900 mila euro l’ex Vida. E’ quello che gli chiedono mettendo nel cassetto l’idea di fare l’ennesimo locale in centro storico. «I plateatici hanno invaso lo spazio ludico e alcuni ristoratori sono passati da quattro tavoli richiesti per lavorare a sedici per aumentare i profitti — scrivono nella lettera aperta all’imprenditore — Lei avrebbe l’occasione etica e storica di offrire a a Venezia un cambio di tendenza: un piccolo gesto rivoluzionario che lo renderebbe grato alle prossime generazioni, Venezia in fondo ci è stata data in prestito dai nostri figli». Anche perché San Giacomo dell’Orio è uno dei pochi spazi del centro storico in cui i bambini giocano come una volta in strada. «Si faccia promotore di un nuovo modo di pensare e concepire la città, non crediamo lei abbia bisogno di aprire una nuova attività commerciale e le sia indispensabile per la sopravvivenza», l’appello bipartisan dei due consiglieri, uno fucsia (Crovato), l’altro della lista Casson (Fiano). L’obiettivo è quello di mantenere il piano terra dello stabile uno spazio culturale e di gioco. Nei giorni scorsi c’era stata l’occupazione anche dei giovani di San Giacomo dell’Orio per evitare l’ennesimo locale con tanto di plateatico. La Municipalità di Venezia invece ha già pronto l’ordine del giorno in cui chiede che la Vida rimanga di proprietà pubblica con destinazioni d’uso di utilità pubblica. Per questo il presidente Giovanni Martini si sta facendo portavoce sollecitando il sindaco a esercitare il diritto di prelazione per l’acquisizione dell’antico teatro. Bipartisan