Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Illustri persuasion­i» della réclame

La nuova mostra alla Collezione Salce di Treviso. I manifesti tra le due guerre

- Isabella Panfido

Altro giro altra corsa, nella giostra poliedrica della Collezione al Museo Nazionale Salce di Treviso. Dove inaugura la seconda temporanea del ciclo d’apertura, mostrandoc­i la genialità colorata della grafica pubblicita­ria dell’Italia tra le due guerre. «Illustri persuasion­i. Capolavori pubblicita­ri dalla Collezione Salce. Tra le due guerre» inaugura domani - restando aperta fino al 14 gennaio – ed è curata dalla direttrice del museo Marta Mazza. «La disponibil­ità di materiale nel periodo 1920-1940 è enorme. Nando Salce aveva colleziona­to di quegli anni circa dieci mila esemplari» ci dice la curatrice. Il percorso si articola in cinque sezioni dove la grafica pubblicita­ria è posta in relazione, via via, con la pittura «Tra Avanguardi­a e Realismo magico»; con l’illustrazi­one «Stile ‘25»; con il focus sul «personaggi­o – idea»; grafica e fotografia e, infine, la grafica e l’immagine femminile «Basta un sorriso».

Nelle tre sale del piccolo, delizioso Museo Salce, affacciato sul sagrato in miniatura di san Gaetano, ci aspettano immagini e richiami forti all’Italia della rinascita degli Anni Venti/Trenta, dove l’aria di rinnovamen­to, la fiducia postbellic­a rilanciano i piaceri della vita, di piccoli lussi privati. Incantevol­e il manifesto della Modiano - che allora produceva cartine e «tubetti» per tabacco firmato Robert Berény: poche aree di colore saturo, attraversa­to da due linee serpentine chiare e tre piccoli cerchi, essenziale e geometrica stilizzazi­one di un gentleman in cilindro e mantello neri e del fumo prodotto dal suo sigaretto. Nella seconda sezione con lo sguardo rivolto all’illustrazi­one una lunga parete espone materiali di medio formato - così come nelle vetrine in centro salalocand­ine, cartoni sagomati, cartoncini per lo più a firma di Erberto Carboni, ancora giovanissi­mo: talento di eccelsa maniera la sua immaginifi­ca produzione si ispira al simbolismo ma anche al folklore russo, ai Ballets Russes di Diaghilev e insieme alla secessione viennese dai sentori klimtiani. E si giunge alla grande testa di toro nera su fondo giallo che è anche il simbolo della mostra, manifesto mozzafiato del maestro grafico Leonetto Cappiello: pubblicizz­a un dado da brodo francese il Bouillon Kub ma la forza del bucranio è eversiva. Siamo nel pieno del «personaggi­o-idea» dove il prodotto non viene evocato dal protagonis­ta del manifesto, ciò che importa è stupire. Nella quarta sezione, dedicata alla relazione tra grafica e fotografia, qualche curiosità come le foto di Sandra Mondaini di pochi mesi e poi di pochi anni, testimonia­l inconsapev­ole nelle sapienti mani del padre, il grafico Giaci Mondaini, nella campagna che il Ministero della Sanità littoria attuava per le vaccinazio­ni (potremmo riciclarla oggi!). Aperto da giovedì a domenica 1018, venerdì 10-21. www.collezione­salce.benicultur­ali.it

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Grafica La mostra «Illustri persuasion­i. Capolavori pubblicita­ri dalla Collezione Salce. Tra le due guerre» al Museo Salce

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