Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Illustri persuasioni» della réclame
La nuova mostra alla Collezione Salce di Treviso. I manifesti tra le due guerre
Altro giro altra corsa, nella giostra poliedrica della Collezione al Museo Nazionale Salce di Treviso. Dove inaugura la seconda temporanea del ciclo d’apertura, mostrandoci la genialità colorata della grafica pubblicitaria dell’Italia tra le due guerre. «Illustri persuasioni. Capolavori pubblicitari dalla Collezione Salce. Tra le due guerre» inaugura domani - restando aperta fino al 14 gennaio – ed è curata dalla direttrice del museo Marta Mazza. «La disponibilità di materiale nel periodo 1920-1940 è enorme. Nando Salce aveva collezionato di quegli anni circa dieci mila esemplari» ci dice la curatrice. Il percorso si articola in cinque sezioni dove la grafica pubblicitaria è posta in relazione, via via, con la pittura «Tra Avanguardia e Realismo magico»; con l’illustrazione «Stile ‘25»; con il focus sul «personaggio – idea»; grafica e fotografia e, infine, la grafica e l’immagine femminile «Basta un sorriso».
Nelle tre sale del piccolo, delizioso Museo Salce, affacciato sul sagrato in miniatura di san Gaetano, ci aspettano immagini e richiami forti all’Italia della rinascita degli Anni Venti/Trenta, dove l’aria di rinnovamento, la fiducia postbellica rilanciano i piaceri della vita, di piccoli lussi privati. Incantevole il manifesto della Modiano - che allora produceva cartine e «tubetti» per tabacco firmato Robert Berény: poche aree di colore saturo, attraversato da due linee serpentine chiare e tre piccoli cerchi, essenziale e geometrica stilizzazione di un gentleman in cilindro e mantello neri e del fumo prodotto dal suo sigaretto. Nella seconda sezione con lo sguardo rivolto all’illustrazione una lunga parete espone materiali di medio formato - così come nelle vetrine in centro salalocandine, cartoni sagomati, cartoncini per lo più a firma di Erberto Carboni, ancora giovanissimo: talento di eccelsa maniera la sua immaginifica produzione si ispira al simbolismo ma anche al folklore russo, ai Ballets Russes di Diaghilev e insieme alla secessione viennese dai sentori klimtiani. E si giunge alla grande testa di toro nera su fondo giallo che è anche il simbolo della mostra, manifesto mozzafiato del maestro grafico Leonetto Cappiello: pubblicizza un dado da brodo francese il Bouillon Kub ma la forza del bucranio è eversiva. Siamo nel pieno del «personaggio-idea» dove il prodotto non viene evocato dal protagonista del manifesto, ciò che importa è stupire. Nella quarta sezione, dedicata alla relazione tra grafica e fotografia, qualche curiosità come le foto di Sandra Mondaini di pochi mesi e poi di pochi anni, testimonial inconsapevole nelle sapienti mani del padre, il grafico Giaci Mondaini, nella campagna che il Ministero della Sanità littoria attuava per le vaccinazioni (potremmo riciclarla oggi!). Aperto da giovedì a domenica 1018, venerdì 10-21. www.collezionesalce.beniculturali.it