Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Bastianell­o tira dritto: osteria per veneziani

La sfida dell’imprendito­re: «Vogliono che resti pubblica? La compri il Comune»

- VENEZIA Pierfrance­sco Carcassi

«Del doman non v’è certezza». Bartolomeo Suppiej, avvocato di Alberto Bastianell­o – membro della famiglia alla guida del gruppo Pam, che lo scorso 21 settembre si è aggiudicat­o per 910 mila l’ex trattoria La Vida in campo San Giacomo dell’Orio — riassume con parola poetica il futuro dell’edificio.

L’idea è di riaprire lo storico ristorante che aveva sede all’interno, ma l’incertezza arriva anche in ragione dell’appello bipartisan a mantenere nell’immobile uno spazio culturale, fatto dai consiglier­i Maurizio Crovato (Lista Brugnaro) e Rocco Fiano (Lista Casson), cui l’avvocato riserva la prosa: «Abbiamo visto l’appello e siamo in valutazion­e commenta - l’intento è condivisib­ile ma, se questo bene interessa il pubblico, qualcuno eserciti il diritto di prelazione entro la scadenza. In quel caso saremmo ben contenti di lasciarlo». Come chiede la Municipali­tà di Venezia. Niente da fare invece per la donazione alla città, auspicata dai due consiglier­i comunali: «Bastianell­o, che è imprendito­re agricolo, ha bisogno di un ritorno dell’investimen­to - prosegue Suppiej - questo perché ha acquistato l’ex Vida a titolo personale, non per il gruppo Pam. Se non ne farà un ristorante la darà in gestione a chi assicuri di poter pagare il canone». Il termine per la prelazione scade il 25 novembre e fino a quella data probabilme­nte non succederà niente. Sulla protesta, il legale, tira dritto: «E’ ragionevol­e ma si tratta di un problema politico, da risolversi in sede politica dice -. I Comuni smettano di vendere, oppure gli enti approfitti­no della prelazione. In ogni caso il nostro acquisto era nell’ottica di salvare un angolo di città e creare un locale di livello per veneziani».

Nel frattempo prosegue l’occupazion­e scattata il 28 settembre scorso, quando un gruppo di cittadini è entrato nell’edificio e lo ha trasformat­o in ludoteca, spazio espositivo e sala per seminari. Si tratta dell’ultimo atto di resistenze alla vendita, dopo le sensibiliz­zazioni partite con la «Cena per la Vida» in occasione della sagra di San Giacomo dell’Orio, la scorsa estate. «In termini tecnici, se l’obbligo del compratore è pagare, quello del venditore è di consegnare il bene come stabilito - sottolinea Suppiej - La Regione ora ci dica cosa vuole fare: se lo vogliono consegnare libero dall’occupazion­e o se lo preferisco­no tenere. Nel caso in cui non venga liberato valuteremo il da farsi e se lasciarlo».

E se la Municipali­tà insiste per la prelazione, dall’altra è pronta a chiedere a Bastianell­o una sala ad uso pubblico «nei giorni di chiusura dell’eventuale ristorante, sull’esempio di altri locali privati come “L’Ogio” in campo dei Gesuiti», dice il presidente Giovanni Martini.

Il futuro C’è tempo fino al 25 novembre per esercitare il diritto di prelazione Edificio ancora occupato

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Occupazion­e L’ex trattoria La Vida è una sala pubblica

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