Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Marghera riparte dalla Pilkington «Segno del rilancio, non solo turismo»
Riacceso il forno 5 anni dopo con 190 lavoratori: fondi pubblici per 14 milioni
«Per trent’anni qui si è cercato di distruggere e chiudere ogni fabbrica che ancora resistesse, oggi finalmente segniamo una prima inversione di tendenza». Il sindaco Luigi Brugnaro lo ripete da mesi: per rilanciarsi, Venezia non può prescindere da Porto Marghera, e ieri mattina, con la riaccensione del forno dello stabilimento Pilkington di via delle Industrie, è stato fatto un passo avanti in quella direzione, merito di un lavoro congiunto che ha coinvolto Ca’ Farsetti, Palazzo Balbi e Tokyo, dove ha sede il gruppo Nsg. Ad assistere al riavvio dell’impianto, che impiegherà tre settimane per raggiungere i 1.500 gradi della piena operatività, ieri mattina c’erano tutti: sindaco, governatore, assessori, sindacati e i 134 lavoratori che per cinque anni hanno resistito, nella convinzione di poter tornare a lavorare in quello stabilimento che li aveva formati. «Non abbiamo mai rinunciato alla speranza di riaprire — ha detto lo chief executive europeo di Nsg Group, Christian Quenett — abbiamo esteso la solidarietà anno dopo anno e poi dal 2015 la situazione dell’industria europea del vetro è gradualmente migliorata. Questo è un segno che il gruppo vuole investire in Europa».
Il forno di Venezia è stato spento il 7 novembre 2012, in un giorno che molti ricordano come il più difficile della loro carriera: lo ha detto il presidente Pilkington Graziano Marcovecchio e lo ha ripetuto Zaia: «Qui abbiamo sofferto tanto — ha insistito il presidente del Veneto —. E il pensiero va a quei quaranta dipendenti che abbiamo dovuto accompagnare nell’esodo. Certo, molti erano prossimi alla pensione, ma ciò non toglie che abbiamo assistito a quaranta piccole tragedie famigliari». A cinque anni esatti
Brugnaro Per 30 anni le fabbriche hanno chiuso, oggi invertiamo la tendenza
Zaia Qui si è sofferto molto. Si riparte anche grazie alla Regione
di distanza, il 7 novembre 2017, Pilkington rientrerà a piedi uniti nel comparto produttivo del vetro float, e lo farà non solo riportando al loro posto 134 vecchi lavoratori, ma anche assumendo altri 57 giovani, ragazzi di ogni professionalità e competenza, dall’ingegnere al perito tecnico: «È questa la speranza per il futuro –— ha rimarcato Brugnaro — Ed è così che rispondiamo anche a chi vuole una Venezia che “muore di turismo”. Abbiamo fatto l’impossibile per convincere la proprietà giapponese a ridarci fiducia, mostrando loro anche il progetto per la futura viabilità della zona. È un primo
Quenett Non abbiamo mai rinunciato alla speranza di riaprire