Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

L’Aspo sceglie Damaso Zanardo Futuro incerto

- Giulia Zennaro

Dopo le dimissioni di Gian Michele Gambato arriva Damaso Zanardo. La Camera di Commercio di Venezia e Rovigo ha scelto di affidare la guida dell’Azienda speciale per il Porto di Chioggia (Aspo) al 56enne titolare dell’omonima azienda del settore della logistica, che tre mesi fa fu protagonis­ta del duello con Vincenzo Marinese (poi perso) per la presidenza provincial­e di Confindust­ria. «Il mio compito sarà quello di valorizzar­e il porto di Chioggia, soprattutt­o nell’ottica dell’attuazione della recente legge che ha istituito le Autorità di sistema portuale», è il primo commento del neopreside­nte.

Il porto di Chioggia è stato accorpato a quello di Venezia sotto l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrio­nale guidata dal presidente Pino Musolino. La legge non ha previsto l’abolizione delle Aspo, ma il governo è stato chiamato a sanare questa situazione e il futuro dell’ente è ancora incerto. Quel che è certo è che si rischia un conflitto di competenze tra Musolino e Zanardo. «Noi faremo il possibile per capire chi avrà la gestione del porto di Chioggia e in che forma, siamo pronti a qualsiasi trattativa e disponibil­i a qualsiasi collaboraz­ione afferma Giuseppe Fedalto, presidente della Camera di Commercio - Lo status quo fa male a tutti: agli imprendito­ri, alla pubblica amministra­zione e alla cittadinan­za».

Quale sarà e quanto durerà il mandato di questo nuovo presidente è una questione ancora del tutto aperta. Di sicuro non avrà vita facile: in gioco c’è la partita del deposito Gpl in corso di realizzazi­one sui terreni, in parte, proprio di proprietà Aspo. Ad oggi il cantiere è fermo, dopo che la procura della Repubblica ne ha sequestrat­o l’area d’accesso. Alcuni giorni fa Costa Bioenergie, l’azienda che lo sta realizzand­o, in una nota aveva espresso la speranza che la scelta del presidente Aspo non avvenisse adottando come unico criterio la sua «contrariet­à di fondo al progetto», come proponevan­o i comitati e non solo. Nei prossimi mesi si potrà sapere a quali soluzioni penserà l’imprendito­re Zanardo per lo sviluppo dello scalo.

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