Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tuffi, bici, cibo ai piccioni cento multe sul decoro «Ma servono più vigili» Gli effetti delle nuove regole. Tante sanzioni sui plateatici
Plateatici che sconfinano dalle concessioni, ombrelloni oltre il limite, sedie che arrivano fino alla riva invece di fermarsi a pochi metri dalla soglia del locale. Se la parte del leone del lavoro della Polizia municipale di Venezia la fanno ancora i vecchi problemi del centro storico, la stretta nei confronti del turismo cafone comincia a farsi sentire e, complice il nuovo regolamento di polizia urbana approvato a fine luglio con sanzioni aggravate e all’attenzione della giunta sull’argomento, nei primi nove mesi del 2017 sono sempre di più gli stranieri multati per i piedi a mollo in canale, per le bici sui «masegni» o le tende nei campielli: anche se alla fine le sanzioni sono state poco più di cento.
Ieri pomeriggio è stato lo stesso comandante Marco Agostini a presentare in commissione consiliare i dati sulle attività del corpo in laguna, da gennaio a settembre. La relazione ha preso in esame solo il centro storico, mentre la settimana prossima si parlerà di Mestre e terraferma. In totale nel 2017 si contano 145 violazioni delle norme per l’occupazione di suolo pubblico, 59 infrazioni dei regolamenti sul commercio «in sede fissa», 22 segnalazioni in merito alla somministrazione di cibi e bevande; seguono una manciata di casi di vendita a minori, tratta di animali, commercio straordinario e tutela del consumatori. Più rilevante il capitolo riservato alle irregolarità sulla tassa di soggiorno: 106 gli interventi dei vigili, aiutati anche dai nuovi strumenti di censimento e segnalazione di Ca’ Farsetti. Il vero cambio di passo è però legato al già citato nuovo regolamento di polizia: da gennaio sono stati multati 63 turisti accampati abusivamente in città (il nuovo testo punisce persino chi si sdraia sulle panchine con 100 euro), altri 26 sono stati ripresi perché muniti di bicicletta (a Venezia non la si può portare neppure a mano, pena altri 100 euro di multa) e 11 persone sono state riprese perché davano da mangiare ai piccioni; infine, 12 visitatori sono stati puniti per essersi bagnati nelle acque dei canali, un comportamento che se limitato a un pediluvio vale 100 euro, ma che quando si trasforma in una vera e propria nuotata arriva a costare al bagnante 450 euro. «Per eseguire tutti i compiti che l’amministrazione cittadina ci chiede – ha spiegato Agostini, facendo il paragone con altre città come Bologna – servirebbe un organico compreso tra le 700 e le 900 unità»; la polizia locale veneziana invece conta poco più di 400 agenti, compresi i nuovi assunti dei concorsi estivi.
Una soluzione, almeno parziale, potrebbe arrivare dalla nuova legge Minniti: come suggerisce sempre Agostini, infatti, il testo del governo prevede la possibilità di istituire un servizio di steward e hostess, in supporto agli agenti per i compiti meno impegnativi, quasi come i «Guardian» in piazza San Marco. Nei periodi più affollati potrebbero sgravare i vigili oberati.