Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Irregolari i premi ai dipendenti comunali
Indagine della Corte dei Conti. Dubbi sui fondi dal 2010, a rischio l’«integrativo»
VENEZIA L’ispettore del ministero dell’Economia inviato dalla Corte dei Conti che da settimane sta controllando la distribuzione dei premi ai comunali avrebbe riscontrato delle incongruenze rispetto a quanto previsto, dal 2010 ad oggi. Qualcosa come 40 milioni di euro che metterebbero a rischio il salario accessorio per i prossimi anni. Dubbi anche sulle idee vincenti, tanto che il sindaco è pronto a sospendere la delibera che le istituisce come forma di autotutela.
VENEZIA La lente della Corte dei Conti sui premi produttiva dei comunali. Il problema è che l’ispettore del ministero dell’Economia che da settimane sta controllando la distribuzione dei fondi ai dipendenti avrebbe riscontrato delle incongruenze rispetto a quanto previsto, dal 2010 ad oggi. Qualcosa come 40 milioni di euro che metterebbero a rischio il salario accessorio per i prossimi anni, perché è chiaro che non si può chiedere ai dipendente la restituzione di quanto ottenuto finora. L’ispettore del ministero a cui ha chiesto aiuto la Corte dei Conti (solitamente vengono impiegate le fiamme gialle, ma questa volta si tratta di finanza pubblica) ha controllato tutta la documentazione degli ultimi sette anni, non solo quella relativa alle idee vincenti contro le quali la Cgil aveva presentato un esposto. Il risultato è che la denuncia rischia di costare caro a tutti i dipendenti. Il punto non sta tanto nella parte fissa della contrattazione decentrata di secondo livello, piuttosto nella fetta variabile del salario accessorio: premi indennizzi , produttività. La cosa non riguarda solo Venezia, in passato già Rovigo in Veneto, Firenze e Roma si erano imbattute sulla «cattiva» distribuzione dei premi. Non a caso era dovuto intervenire addirittura il governo: il «Salva Roma» ad esempio ci ha messo una pezza sancendo per i Comuni l’obbligo di rientro con un vincolo sul futuro più che sul passato e i tribunali hanno stabilito che per i recuperi di cassa non si può procedere con la messa in mora delle buste paga dei singoli lavoratori. Il problema maggiore riguarderebbe gli anni che vanno dal 2010 al 2014 prima del taglio dei premi imposti dal commissario straordinario. Prima di prendere qualsiasi provvedimento Ca’ Farsetti sta aspettando la relazione della Corte dei Conti, anche se nelle ultime settimane c’è stato già un primo confronto tra l’amministrazione comunale e i giudici contabili. Diverso invece il discorso sulle idee vincenti sulle quali l’ispettore del ministero ha espresso svariate perplessità tanto che il sindaco è pronto a sospendere in autotutela la delibera che le ha istituite. Nel mirino soprattutto l’aleatorietà delle proposte premiate, alcune balzane altre ancora inapplicabili, seppur abbia apprezzato l’intento di premiare il merito. Del resto c’era chi ha proposto «apparecchi elettrici di nuova generazione per asciugarsi le mani» (ma non esistono già?) guadagnando 745 euro, chi immaginava un «interruttore crepuscolare» per accendere automaticamente le luci urbane, 555 euro (anche questi ci sono dappertutto). Chi voleva una pista ciclabile fra Mestre e Venezia (499 euro), chi era certo che impiegando unità cinofile nelle calli si sconfiggerebbe lo spaccio di stupefacenti (600 euro), chi pensava alla distribuzione gratuita di stivali ai turisti per l’acqua alta addirittura 780 euro. L’esposto dalla Cgil era partito proprio da questo: «Risulta lesivo dei criteri generali del buon andamento delle pubbliche amministrazioni, la distribuzione di risorse economiche che non si fondino su criteri trasparenti, rilevabili e meritocratici», aveva denunciato il sindacato, criticando la distribuzione di poco più di 300 mila euro. La denuncia rischia di essere un autogol se la Corte dei Conti andrà a recuperate le risorse già destinate all’integrativo distribuite a pioggia negli anni precedenti senza veri criteri, qualcosa come 40 milioni, costringendo il Comune a fare piani di rientro ad hoc per i dipendenti.