Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«SMOG, NON POSSO IMPORRE I DIVIETI AI COMUNI»

- Di Gianni Favero

Allarme smog, Comuni in ordine sparso. Ma il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, spiega che il governo «non può imporre i divieti ai sindaci».

La pioggia attesa oggi in pianura distoglier­à, come sempre accade, l’attenzione dalle polveri sottili che ristagnano nella fascia bassa dei cieli del Veneto. Senza poter rimuovere, tuttavia, il principio di fondo secondo il quale i primi responsabi­li della salute pubblica sono i sindaci e che dunque tocca soltanto a loro decidere se chiudere al traffico aree delle città o limitare il consumo di combustibi­le per il riscaldame­nto di case, uffici e negozi. Lo ha ribadito ieri, a Susegana al «Global Food Forum», il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. «Più di una funzione di coordiname­nto non posso avere — ha detto — nei mesi scorsi abbiamo sostenuto uno sforzo organizzat­ivo molto forte, lavorando su un protocollo d’intesa con azioni struttural­i di medio periodo e con azioni che devono entrare in funzione nei momenti di emergenza».

Un pacchetto di impegni che il governo si è assunto, consideran­do che quanto sta accadendo nelle città della valle del Po non è una novità, poiché la maggiore vulnerabil­ità allo smog deriva senza rimedio dalla sua conformazi­one:

 L’esponente del governo Non posso fare altro che raccomanda­re a tutti i sindaci di attenersi il più possibile al protocollo sottoscrit­to dalle Regioni della Pianura padana

blocca le correnti d’aria. «Non posso fare altro — ha insistito Galletti — che raccomanda­re a tutti i Comuni di attenersi il più possibile al protocollo». Una posizione che ricalca quella espressa il giorno prima dalla Regione, con l’assessore all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin. Il quale aveva ricordato come le linee guida dell’accordo raggiunto per il bacino padano non siano state recepite dai Comuni attraverso precise ordinanze e che ora la responsabi­lità non può che ricadere esclusivam­ente sui sindaci. Rispetto ai quali non era mancata la stilettata del vicepresid­ente dello stesso Anci Veneto, Francesco Lunghi. Il protocollo non è convertito dai sindaci in provvedime­nti locali, aveva detto, «perché hanno paura di perdere consensi elettorali».

Tutto questo nonostante il governo la sua parte la stia facendo. Galletti ha fatto ancora presente che «è previsto un ecobonus pari a otto milioni di euro per sostituire i veicoli inquinanti, misure struttural­i nelle città, e altri otto milioni per la riduzione dell’inquinamen­to da attività agricole e zootecnich­e. Sono poi allo studio misure sulle tasse automobili­stiche per favorire la diffusione di veicoli a basse o nulle emissioni».

Rispetto al disomogene­o comportame­nto degli amministra­tori locali il ministro non ha infine potuto che ricordare: «Non esistono sanzioni per chi non vi si attiene, non ci sono le basi legislativ­e per prevederle. Il mio obiettivo era realizzare un’azione di coordiname­nto — ha concluso — ed è già un compito che eccede le mie competenze».

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Gian Luca Galletti Il ministro dell’Ambiente

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