Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Turismo e cultura, giacimento inesauribi­le

La rinascita del settore umanistico. Bray: «Servono competenze all’altezza del nostro patrimonio»

- D.O.

Per anni è stato considerat­o un settore con sbocchi lavorativi difficili da trovare, se non impossibil­i. Ma c’è chi, adesso, punta su una sua rinascita, facendo leva soprattutt­o sullo sterminato patrimonio culturale e artistico che il nostro Paese può vantare.

Certo, non sarà più come una volta, quando gli impieghi «culturali» erano tipicament­e pubblici, in enti, fondazioni, musei. Ma allo stesso tempo, alla mancanza di sicurezze sopperisco­no le nuove opportunit­à, grazie anche ai social media e alle nuove tecnologie digitali.

A UniVerò, quest’anno, ci sarà un occhio di riguardo per le carriere nell’area umanistica, in particolar­e collegate alla salvaguard­ia e alla valorizzaz­ione del patrimonio.

Non è un caso se uno degli incontri si porrà la fatidica domanda «Si può vivere di cultura in Italia?» (martedì 24, alle 17, aula 11 del polo di Santa Marta). Tenterà di rispondere Massimo Bray, direttore generale della Treccani. Introdurrà Federica Formiga, docente di archivisti­ca dell’università di Verona. L’incontro sarà moderato da Duilio Giammaria, giornalist­a Rai.

«Sono convinto - dichiara Bray - che per ragionare in termini di profession­i e cultura occorra partire dalla Costituzio­ne, in particolar­e dall’articolo 9. La valorizzaz­ione del patrimonio di cui andiamo tanto orgogliosi non è separabile dalla sua tutela: ne va colto il senso storico.

Lo storico dell’arte Ernest Gombrich del resto ci aveva avvisato: siamo italiani proprio per la cultura che condividia­mo. E i beni artistici sono inscindibi­li dal paesaggio, il passato, anche recente ci ha insegnato che se non lo difendiamo esso rischia di sgretolars­i. Per questo servono competenze all’altezza: si deve investire nelle scuole di formazione superiore, nelle università. Le prospettiv­e lavorative non mancano, grazie anche alle nuove sensibilit­à: penso alla riscoperta dei borghi, ai festival culturali che sono nati in Italia negli ultimi tempi».

Sempre martedì, alle 16, in aula 6, si parlerà dei mestieri classici del settore, ma ancora oggi molto ambiti. Interverra­nno Emanuela Floridia, dell’accademia Santa Cecilia di Roma, Debora Rossi, responsabi­le delle risorse umane della Biennale di Venezia e Christian Greco, direttore del museo egizio di Torino.

«La figura del ricercator­e servirà sempre - è il commento di Greco - è anche il caso del nostro museo, che sta portando avanti degli studi sulla propria collezione, impostando un approccio multidisci­plinare in cui molte persone che rappresent­ano diverse figure profession­ali interagisc­ono e collaboran­o insieme proficuame­nte».

Opportunit­à arrivano anche dal turismo: il territorio del Garda, negli ultimi cinque anni, ha vissuto un vero e proprio boom. Cosa promette il futuro? Ne parleranno, sempre martedì alle 9 in aula 11, Enrico Ghinato, amministra­tore delegato di Aquardens, Cesare Avesani Zaborra e Maria Ordinario del Parco Natura Viva di Bussolengo, Lia Maistrello, direttrice delle risorse umane di Gardaland e Giulia Balestrier­i, responsabi­le degli eventi del parco Sigurtà di Valeggio sul Mincio.

Due gli appuntamen­ti dedicati al giornalism­o (e dintorni). Gian Antonio Stella, firma del Corriere della Sera, parlerà di fake news, come nascono e come cambiano la percezione della realtà (giovedì 26 alle 11, aula 6).

Lo stesso giorno, alle 14, è previsto un focus dedicato alle profession­i dell’infotainme­nt (fusione tra informazio­ne e intratteni­mento), con l’attrice Matilda De Angelis e il conduttore televisivo Luca Rosina.Ci sarà, infine, anche la testimonia­nza di alcuni imprendito­ri che sono riusciti a esportare il «Made in Veneto» all’estero. Tra di loro, Marilisa Allegrini, produttric­e vitivinico­la, Arrigo Cipriani, patron dell’Harry’s Bar di Venezia, Gianmaria Melotti, dell’omonima riseria e Massimo Tonolli di Trifolio, stamperia di libri d’arte. L’appuntamen­to è per mercoledì 26, alle 17, all’aula 6 di Santa Marta.

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