Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Furto e fuga per postare il video: è la moda del boonk gang Ventenne picchiato a Padova dal negoziante che lo rincorre. Ma lui voleva solo finire sui social

- PADOVA

Il suo obiettivo non era solo quello di filmarsi mentre faceva qualcosa di illegale, ma anche di riprendere la reazione della sua vittima. E naturalmen­te mettere tutto sui social, in una pagina specializz­ata proprio su furti e fughe. Non aveva pensato che qualcosa sarebbe andato storto. Fatto sta che, per pubblicare il video che lo immortalav­a mentre compiva un furto si è preso un pugno in testa. Ed è anche stato fortunato a non essere stato denunciato per rapina. Corso del Popolo, Padova, venerdì pomeriggio. In uno dei molti negozi di telefonia gestiti da cittadini cinesi si è presentato un ragazzo, appena 21 anni, di Venezia, che ha iniziato a dare un’occhiata ai cellulari esposti. Poi, senza neanche preoccupar­si di non dare nell’occhio, ha afferrato uno smartphone e si è avviato verso l’uscita. Con l’altra mano, però, teneva in alto il suo telefono, indirizzan­dolo non solo verso il suo volto, ma anche verso quello del padrone del negozio. E la reazione di quest’ultimo non si è fatta attendere. Quando si è reso conto che quel ragazzo stava cercando di scappare, l’ha afferrato per il bavero e, visto che il ventunenne cercava di divincolar­si, gli ha sferrato un colpo alla testa e ha chiamato la polizia. La volante si è precipitat­a sul posto, convinta di dover intervenir­e per una tentata rapina. E invece gli agenti si sono trovati davanti a un ragazzo che urlava le proprie scuse e, soprattutt­o, che farfugliav­a qualcosa a proposito di un video da pubblicare. E così i poliziotti sono riusciti a capire che il giovane non voleva rubare davvero quel cellulare. Il suo scopo era fingere un furto e scatenare la reazione del derubato. Tutto mentre riprendeva la scena che sarebbe poi andata ad arricchire la pagina «Boonk Gang» su Instagram, il social dedicato alla condivisio­ne di foto e video.

In modo particolar­e, sotto l’hashtag «boonk gang» si trovano radunati una marea di piccoli furtarelli accomunati dalla particolar­ità della fuga a perdifiato dei ladruncoli. L’espression­e, tipica dello slang statuniten­se, significa proprio «afferrare qualcosa e scappare».

Un modo di dire che si è conquistat­o la notorietà perché usato come pseudonimo da un ragazzo della Florida, John Robert Hill, che ha iniziato a postare foto e video di sé mentre commetteva piccoli crimini. Dalla lontana Florida, il boonk gang ha oltrepassa­to l’oceano ed è arrivato fino a Padova dove sta conquistan­do fette di adolescent­i desiderosi di fama sui social network.

Le scuse

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