Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Tentato omicidio testimoni e cittadini favoriscono l’arresto I carabinieri: «Via Piave, questa è la nostra risposta»
La vittima era stata colpita con due fendenti allo stomaco. Anche l’uomo è stato portato in carcere per vicende pregresse
In meno di sette giorni i carabinieri avevano capito chi era, nonostante nessuno avesse assistito alla lite, che era scoppiata al di fuori della portata delle telecamere. Una settimana dopo lo hanno intercettato all’interno di una tabaccheria e lo hanno arrestato. Quell’uomo che da tempo gravitava nel quartiere Piave era già stato controllato altre volte. L’ultima è stato visto il 7 ottobre proprio nei giardini a due passi dalla stazione, dove ha quasi ucciso un senegalese accoltellandolo all’addome. Ora Khalil Ghrissi, tunisino di 20 anni, è in carcere con l’accusa di tentato omicidio. E insieme a lui c’è anche la vittima, Dembel Gadiaga, 40enne, che dopo essersi ripreso all’ospedale era stato arrestato, visto che deve scontare un anno e cinque mesi per furto. «Questa è la risposta dello Stato – dice il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Claudio Lunardo - In 14 giorni abbiamo rintracciato il responsabile grazie anche alla collaborazione dei cittadini». Incrociando le testimonianze e le immagini registrate dalle telecamere i militari della compagnia di Mestre hanno chiuso il cerchio su un episodio che aveva destato grande allarme. Quel giorno, alle 7.30, tra i due uomini era scoppiata una lite – forse per motivi legati alla droga - proprio nei giardini in cui, presto, saranno installati nuove telecamere.
Allo studio del Comune c’è, infatti, un progetto di potenziamento della videosorveglianza. «L’obiettivo è garantire copertura in punti strategici – spiega l’assessore alla sicurezza Giorgio d’Este - Il nuovo bistrot in piazzale Olivotti e gli alberghi di via Ca’ Marcello nascono nell’ottica di garantire un sistema di sorveglianza adeguato». Aumentare le telecamere e l’illuminazione, secondo il colonnello Lunardo, «serve da deterrente». E aiuta le forze dell’ordine nella ricostruzione di episodi che creano anche allarme sociale, come quello del 7 ottobre. Quel
Coltelli In carcere un tunisino che ha accoltellato un altro straniero la mattina davanti a tutti. D’Este: ora nuove telecamere
giorno Ghrissi aveva colpito il rivale eviscerandolo. La vittima, mentre l’aggressore fuggiva in bici, si era trascinata fino alla gioielleria «Leonardo» e poi era crollata. Il primo a soccorrerla era stato un autista di Actv. Portato in ospedale, il 40enne era stato salvato in extremis ma non ha collaborato alle indagini.
«Di fronte alla difficoltà investigativa è stato fondamentale il controllo del territorio», spiega il comandante della compagnia di Mestre, il maggiore Antonio Bisogno. Il tunisino, che bazzicava nella zona di via Giustizia e all’ex segheria, era stato fotosegnalato lo scorso inverno nell’ambito dei servizi straordinari. Ha dei precedenti per spaccio e, infatti, venerdì quando è stato arrestato aveva 17 grammi di eroina. «Tre militari in borghese sono entrati nella tabaccheria di via Piave e con difficoltà lo hanno bloccato – spiega il tenente Ottavia Mossenta, comandante dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Mestre - In via della Giustizia è stato trovato il coltello a serramanico, che sarà analizzato dal Ris».