Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Contratto, parte la trattativa con i «paletti»

- VENEZIA Gi. Co.

Dopo lo scontro, il confronto. Ma per tornare a discutere attorno allo stesso tavolo dopo mesi di scioperi, proteste e dichiarazi­oni al vetriolo è necessario muoversi con cautela, definendo con attenzione le «regole d’ingaggio». Ecco perché ieri pomeriggio le sigle sindacali – Cgil, Uil , Diccap, Csa e Cobas ma anche la Cisl – si sono incontrate con l’assessore al Personale Paolo Romor e i tecnici del Comune di Venezia per sottoscriv­ere un accordo sul metodo di lavoro per le trattative sul contratto decentrato integrativ­o. «È una prima apertura, il nostro obiettivo è verificare se ci siano le condizioni per un accordo più ampio – spiega Romor – L’attuale contratto, firmato con la sola Cisl, ha valore triennale per la parte normativa e annuale per quella economica, ma se la trattativa andrà a buon fine sarà sostituito dal nuovo testo. In ogni caso il confronto inizia da lì».

Su questo però i sindacati non sono d’accordo. «Per noi il lavoro ripartirà dalle piattaform­e discusse con i lavoratori – spiega Giampietro Bulla, della Rsu Uil – Il risultato finale sarà poi sottoposto di nuovo a referendum interno. Abbiamo anche preteso che alcune delle sedute si tengano a Mestre: in tanti hanno terminato le ore di permesso». Il primo appuntamen­to è fissato per il 30 ottobre, per poi proseguire il 6 novembre e una volta a settimana fino a metà dicembre. Intanto si cerca di fare chiarezza sulle indagini della Corte dei Conti che, chiamata a verificare la correttezz­a delle «idee vincenti», ha poi esteso i controlli fino ai premi di produttivi­tà del 2010; lo strumento della giunta Brugnaro è stato «congelato», ma l’ispettore del ministero dell’Economia ha trovato irregolari­tà nei precedenti cinque anni fino. «La sanatoria nazionale mette al riparo da ripercussi­oni - ha commentato Daniele Giordano (Fp Cgil) – Per ripianare l’errore si dovrebbe procedere con una razionaliz­zazione delle spese comunali, non certo facendo pagare i lavoratori. Eppure nelle ultime ore qualche consiglier­e di maggioranz­a ha cercato di fare terrorismo psicologic­o tra i dipendenti di Ca’ Farsetti».

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