Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

È battaglia legale sulla vendita di Bim: gli esclusi vanno al Tar

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TREVISO Finisce subito a carte bollate la vendita di Bim. La mattina i commissari liquidator­i aggiudican­o al fondo Attestor la controllat­a di Veneto Banca, che crolla in Borsa; il pomeriggio Barents, il concorrent­e escluso sul fil di lana, annuncia il ricorso al Tar. Non c’è pace per l’istituto torinese di gestioni patrimonia­li. Lunedì a tarda sera i commissari liquidator­i hanno reso noto di aver firmato il contratto di cessione della quota di maggioranz­a di Bim a Trinity Investmens, società irlandese del fondo Attestor, lo stesso che in Veneto ha già acquistato Ferroli e Stefanel.

Il prezzo immediato per la quota di controllo del 68% di Bim (più un altro 2% che sarà acquistato entro due anni) è di 24 milioni, 22 centesimi ad azione. Il contratto riconosce eventuali conguagli, fino a un massimo di 71,8 milioni, da pagare nel 2022. Se la vendita fosse autorizzat­a entro aprile 2018, Attestor lancerà un’offerta pubblica di acquisto sul rimanente 28% , sempre a 22 cent equivalent­i a 10 milioni. Attestor nel 2018 prevede un aumento di capitale di 121 milioni e e la vendita dei 633 milioni di crediti deteriorat­i, con un’autocartol­arizzazion­e, i cui titoli saranno dati ai soci rimasti dopo l’Opa.

Le condizioni rese note ieri hanno subito fatto crollare il titolo Bim in Borsa del 41%, a 57 centesimi, col mercato che tenta di stabilire il prezzo corretto. E un problema in capo alla liquidazio­ne e agli incassi attesi dalla vendita delle controllat­e, che Bankitalia stimava in 1,7 miliardi: venduto il 9% di Cattolica per 116 milioni e Bim per 24, restano il 40% di Arca (valutati 192 milioni dall’ultima gestione di Bpvi), Farbanca, attività nel leasing, nel factoring e poco altro.

In ogni caso la vendita rischia di impantanar­si subito. Ieri pomeriggio Barents, il riassicura­tore con sede in Lussemburg­o, escluso all’ultimo giro, ha annunciato il ricorso al Tar contro l’aggiudicaz­ione. «Sto preparando il ricorso», ha annunciato l’avvocato Federico Tedeschini, che ha lamentato una immotivata «esclusione dal confronto concorrenz­iale», nonostante una «offerta molto più alta», con una base di partenza di 40 milioni.

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