Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Basilica, il Provvedito­rato approva il «mini Mose» Cantiere aperto a inizio anno

- VENEZIA Pierfrance­sco Carcassi

Via libera al «mini Mose» della Basilica. Il comitato tecnico del Provvedito­rato alle Opere ha approvato ieri il progetto per tenere all’asciutto la basilica di San Marco, proposto dalla Procurator­ìa di San Marco lo scorso aprile. Due giorni fa il proto Mario Piana e il procurator­e Carlo Alberto Tesserin avevano presentato pubblicame­nte il progetto all’Ateneo Veneto, prospettan­do sette mesi di piccoli cantieri per mettere finalmente al sicuro mosaici e marmi del nartece della basilica marciana, minacciati dalla corrosione saline na dell’acqua alta. In quell’occasione avevano assicurato che il Provvedito­resi era impegnato a portarlo a termine in tempi brevi.

Detto fatto. I tempi si prospettan­o abbastanza veloci anche per l’assegnazio­ne dei lavori: poiché la cifra approvata è inferiore a un milione di euro, verrà fatta una gara a invito dove il Provvedito­rato convocherà direttamen­te un certo numero di aziende, snellendo i tempi rispetto alla canonica gara d’appalto.

I lavori, stando al Proto, dovrebbero iniziare già con la fi- dell’anno o per l’inizio del 2018, per completare il «mini Mose» con l’arrivo dell’estate in anticipo di alcuni mesi sul fratello maggiore che sarà azionato alle bocche di porto alla fine del 2018.

Tre gli interventi in procondutt­ure gramma per strappare la basilica all’acqua: con un sistema di valvole verrà bloccato il riflusso della marea nella conduttura che corre sotto il perimetro della basilica – a impedire il passaggio dell’acqua saranno delle piccole paratie sollevate da una sorta di palloncini, da cui il paragone con il Mose vero e proprio -; verranno poi sigillate le fessure e tappate le feritoie del pavimento del nartece, da cui risale la marea, e isolate le condotte di scolo per evitare che l’acqua si insinui dall’esterno; ad aiutare l’uscita dell’acqua dalle sotto la pavimentaz­ione della Piazza saranno alcune pompe i cui comandi verranno messi nella base del campanile di San Marco. Tali soluzioni tecniche terranno fuori acque alte fino a 85 centimetri dall’ingresso della basilica, che nel punto più basso si trova a 65 centimetri sul medio mare. Come risultato, il nartece sarà a mollo solo sessanta volte l’anno, mentre oggi sono duecento. L’innalzamen­to della linea spartiacqu­e di Piazza San Marco, di fronte alla basilica, prevista nel progetto definitivo approvato, dovrebbe evitare l’allagament­o del nartece con maree fino a 89 centimetri di marea. Il passaggio successivo che molti si aspettano è la messa in sicurezza di piazza San Marco che oggi si allaga già con maree sopra i 90 centimetri.

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