Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Inzaghi: «Obiettivi chiarissimi: prima i 50 punti e poi il resto»
Il tecnico dopo il derby: «Ho il premio salvezza, quindi so cosa devo fare»
Turnover sì, turnover no. Questa volta Pippo Inzaghi ha scelto di cambiare e la scelta dell’allenatore del Venezia non ha pagato.
Rispetto alla vittoriosa partita con l’Empoli la rivoluzione è stata massiccia: più di mezza squadra stravolta, con sei giocatori su undici diversi rispetto a sabato scorso. Certo, c’è la partita col Frosinone in programma nel weekend alle porte, ma se Inzaghi cercava risposte chiare sull’affidabilità della rosa rispetto ai presunti titolari, probabilmente non ha ottenuto quelle sperate. In particolare, Bruscagin in difesa ha fatto rimpiangere Andelkovic e non a caso è stato sostituito anche per ragioni tattiche. E pure Signori, alla «prima» da titolare, purtroppo non ha fornito la prestazione che ci si poteva attendere. Inzaghi lo ha nascosto a lungo, anche per permettergli di recuperare la miglior condizione, poi lo ha finalmente lanciato nella mischia con risultati tutto sommat rivedibili. E poi Geijo, che in questa categoria resta una garanzia, ha incontrato una serata di luna nera al Tombolato.
E così, nonostante una mentalità vincente certificata da un palo colto nel finale e da altre occasioni arrivate su calcio da fermo, il ko con il Cittapiacerebbe della non è arrivato per caso e ha spiegazioni precise. Chi non ha certo deluso è stato Leo Stulac, che ha rimpiazzato almeno per una notte Simone Bentivoglio. Anche in questo caso va detto che anche il centrocampista sloveno ha palesato qualche legittima difficoltà, visto che non è semplice entrare una volta ogni due mesi in un meccanismo quasi perfetto. Ma almeno nelle punizioni, però, Stulac è stato un cecchino quasi infallibile, segnando il gol dell’1-1 e sfiorando pure una clamorosa doppietta, impedita solo dalla bravura di Enrico Alfonso, che ha così riscatto l’errore commesso in precedenza sul primo shoot dello sloveno. «Sono felice per il gol — ammette Stulac — segnare è sempre una grande gioia. Ho sfiorato anche la doppietta, ma è stato bravo Alfonso. Dispiace veramente per la sconfitta, loro hanno pressato con determinazione sui nostri portatori di palla e ci hanno impedito di sviluppare il nostro gioco. La classifica non la guardiamo, sappiamo che ci sono un sacco di squadre una attaccata all’altra, è prestissimo per fare certi ragionamenti. Ci vorrà tempo e pazienza. I miei obiettivi? Mi arrivare in Nazionale, non lo nego, ma credo che ogni passo vada compiuto con pazienza. Quindi ogni cosa a suo tempo».
E va pure sottolineata la frase consegnata a microfoni e taccuini da Inzaghi nel dopogara: «Nel contratto la società ha inserito un premio salvezza nei miei confronti, per cui gli obiettivi sono chiari: prima i 50 punti, il resto che verrà sarà tutto guadagnato». Precisazione doverosa, per abbassare le aspettative che si erano create dopo la vittoria sull’Empoli, che aveva spinto gli arancioneroverdi al primo posto. Il Venezia è ambizioso ma Inzaghi non vuole far passare il messaggio che sia quasi «obbligato» a centrare la terza promozione consecutiva, un’impresa che avrebbe del clamoroso. Nel frattempo ieri il Venezia è stato multato di tremila euro dal giudice sportivo «per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, acceso due petardi e numerosi fumogeni nel proprio settore». La sanzione è stata attenuata perché la società ha concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza». Ammonito il ds Leandro Rinaudo, espulso per proteste nel secondo tempo.