Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Turisti e mezzi inadeguati Condizioni spesso al limite»

Pilota racconta la vita in cabina: ecco i motivi dello sciopero

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VENEZIA Un elenco di problemi da risolvere che ogni giorno diventa più lungo ma i nodi da sciogliere restano sempre gli stessi, da anni: il traffico acqueo e le manutenzio­ni, ai canali, alla segnaletic­a, ai vaporetti. «Dopo la tragedia del 2013 (la morte del turista tedesco Joachim Vogel nello scontro tra una gondola e un vaporetto a Rialto, ndr) non è cambiato nulla, anzi le barche sono sempre di più e mancano briccole, segnaletic­a e luci. Le ordinanze sono poco rispettate, comprese quelle anti-nebbia: circolano barche senza radar che poi non ci vedono ed è pericoloso». Francesco Ragno è rsu e pilota dei vaporetti di Actv e ogni giorno lavora, come i suoi colleghi, in condizioni spesso al limite.

Cosa servirebbe per migliorare le condizioni di lavoro i e di trasporto per i passeggeri?

«Un nuovo piano dei trasporti, la navigazion­e così come è, pensata quando c’erano migliaia di turisti in meno, non funziona più». Si riferisce all’idea di hub a San Giobbe e San Basilio?

«Non ho gli strumenti per dare la soluzione, gli hub possono essere un’idea, San Giobbe

potrebbe aiutare anche se il traffico a Cannaregio è già troppo, quello che posso dire che va ripensato il sistema».

Per elaborare un nuovo piano della navigazion­e serve tempo, nel frattempo come piloti cosa proponete?

«I turisti sono sempre di più, non c’è più un periodo di calma com’erano fino a un paio di anni fa ottobre e novembre, la linea 2 che non va più a San Marco dopo le 17 è un problema, la 1 non ce la fa a smaltire i flussi. Due settimane fa, ero di rinforzo al Tronchetto, era un lunedì, un giorno solitament­e calmo, alle 17 sono

Ragno Serve un nuovo piano dei trasporti. Servono più corse

© RIPRODUZIO­NE RISERVATA dovuto correre con una corsa bis a San Marco. Il fatto che la linea 6 non circoli di domenica è un altro problema, anche perché la Biennale chiude il 27 novembre: le corse invernali così organizzat­e non aiutano, si sistemi almeno questo». É vero che 26 vaporetti non hanno le sedie per i piloti?

«Ci sono sedie rotte e in alcuni mezzi capita di non potersi sedere per sei ore, le manutenzio­ni vanno migliorate». Il rapporto con gli utenti?

«I cafoni sono una piccola percentual­e ma lasciano il segno. Le faccio un esempio: qualche tempo fa c’era con me, per lo sfollament­o delle spiagge, un marinaio stagionale appena uscito dalla formazione, c’era una coda infinita e quando siamo ripartiti tremava per le offese e le ingiurie subite». I controlli nei canali?

«Dovrebbero essere di più: vigili non chiudete più un occhio». (g. b.)

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