Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Anche Pilkington apre alle navi «Basta che non ci danneggino»

Michetti: lì ci arriva la sabbia, troveremo altre soluzioni

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VENEZIA Solo un mese fa hanno riavviato la produzione del forno principale, dopo 5 anni di stop. Ma la banchina di circa 150 metri davanti alla Pilkington è nelle mire di chi vuole portare le crociere a Marghera. E già sono stati contattati dall’architetto Roberto D’Agostino, capofila di un’Ati che ha depositato all’Autorità portuale una proposta di project financing molto simile all’ipotesi ora varata dal governo.

«Abbiamo appena riavviato la produzione e abbiamo un progetto industrial­e di lungo periodo - dice il direttore commercial­e Alessandro Michetti - Detto questo, però, già all’architetto D’Agostino abbiamo spiegato che non è nostra intenzione ostacolare lo sviluppo di un’altra attività così importante e che siamo disponibil­i a valutare la cessione di una fascia di terreno adiacente alla banchina». Ovviamente ci sono due condizioni precise. «Questo non deve danneggiar­e la nostra operativit­à - prosegue l’ingegner Michetti - e non dovremmo pagare noi i costi di trasferime­nto di parti dell’impianto e dei magazzini che si trovano in quell’area».

La banchina è demaniale e Pilkington ce l’ha in concession­e. «Stiamo proprio discutendo il rinnovo con l’Autorità portuale per lo scarico in conto proprio», prosegue. Lì arrivano infatti i carichi di sabbia per la lavorazion­e del vetro. «Se questo non fosse più possibile perché arrivano le navi conclude il direttore di Pilkington - cercheremo soluzioni in altri terminal del porto, anche se con maggiori costi e rischi di contaminaz­ione». (a.zo.)

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Vertice Michetti

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