Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Travolti dal tir che invade la corsia Muore la mamma, il figlio è grave
Schianto sulla Triestina a San Stino: il camion aveva evitato un’auto passata con il rosso
Si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sarebbe bastato qualche secondo in più per riuscire ad evitare quel camion che si sono ritrovati di fronte all’improvviso. Il tir aveva sbandato dopo essere stato urtato da un’auto passata con il semaforo rosso poco prima. Michela Caovilla, che viaggiava assieme al figlio non è riuscita ad evitare lo scontro. L’immagine che si sono trovati di fronte i soccorritori è stata drammatica: l’auto quasi accartocciata, la donna priva di vita e il bambino di sei anni incastrato all’interno, trasportato all’ospedale di Treviso in gravi condizioni.
La tragedia si è consumata ieri lungo la Triestina a San Stino di Livenza, in corrispondenza dell’incrocio con via Zoccat. Un’intersezione pericolosa secondo i cittadini che da tempo chiedono interventi per rendere la strada più sicura. Michela e il figlio stavano tornando a casa percorrendo la statale 14 in direzione Trieste, quando sono rimasti vittime dell’incidente. La donna era originaria di Torre di Mosto, dove vivono i due fratelli e la madre ma, dopo il matrimonio, si era spostata insieme al marito a Pramaggiore. «Era una ragazza bella e solare, che crescendo è diventata una mamma con il sorriso sempre aperto sul viso — dice il vicesindaco di Torre di Mosto, Nello Pasquon —. Come comunità siamo sconvolti e sconfortati, quasi tutti qui la conoscevano: chi era in classe con lei a scuola, chi la frequentava nel tempo libero, chi era amico dei suoi fratelli, una donna speciale per Torre di Mosto».
Non ha potuto far niente ieri al volante della sua Fiat Punto bianca, per evitare l’impatto con il camion. La dinamica dell’incidente, seppur complessa, è apparsa da subito chiara: secondo una prima ricostruzione della polizia locale di San Stino, tutto sarebbe stato causato da un 40enne del paese che, provenendo da via Zoccat, si sarebbe immesso sulla statale probabilmente senza rispettare il rosso al semaforo. Proprio in quegli istanti stava sopraggiungendo un autocarro che viaggiava verso Venezia e che dopo essere stato urtato, per evitare l’impatto, ha invaso la corsia di marcia opposta dalla quale arrivava la Punto con a bordo la 38enne e il figlio (la strada, in corrispondenza del ponte sul Livenza, è stata chiusa per permettere i rilievi da parte della polizia locale). Lo scontro è stato violentissimo, tanto che Michela Caovilla ha perso la vita sul colpo (inutili i tentativi di rianimazione). Il piccolo, invece, è rimasto intrappolato tra le lamiere ed è stato liberato dai vigili del fuoco. Un elicottero del Suem lo ha trasportato all’ospedale di Treviso, dove è ricoverato in gravi condizioni. La notizia è rimbalzata subito tra Torre di Mosto e Pramaggiore, lasciando sconvolte entrambe le comunità. «Conoscevo Michela dai tempi dell’Azione Cattolica, quando era una delle ragazzine nel gruppo che mi vedeva come animatore. Aveva un carattere esplosivo, capace di portare il buonumore ovunque andasse — continua Pasquon —. Terribile pensare che sia potuta finire così, senza nessuna colpa».
Amante della pallavolo, Michela continuava a giocare alla sera nei campi di via Confin, dove sfidava le amiche mamme del gruppo cittadino «Top Girl». La preoccupazione ora è tutta per il figlio di sei anni: «Anche Michela, da piccola, perse il padre — ricorda il vicesindaco —È terribile vedere una famiglia toccata due volte da un simile destino».
Volley Michela Caovilla amava la pallavolo