Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Separazione, l’ipotesi dell’election day
Incontro dei comitati promotori in Regione: «Ci hanno assicurato che sarà in primavera»
Si voterà in primavera, forse con un «election day» che unirà referendum separatista di Venezia e Mestre ed elezioni politiche. Così hanno detto i tecnici della Regione Veneto, che ieri mattina hanno incontrato i rappresentanti dei comitati promotori della consultazione. Intanto Palazzo Balbi e separatisti si preparano a resistere a un nuovo ricorso di Comune di Venezia e Città metropolitana, che hanno impugnato la definizione del corpo elettorale, limitato ai cittadini veneziani.
Primavera 2018, preferibilmente con un «election day» che accorpi le prossime elezioni politiche al quesito referendario, in modo da risparmiare i soldi della consultazione popolare, quasi un milione di euro che sarebbe a carico della Regione. Il referendum separatista tra Mestre e Venezia per ora resta solo un’ipotesi, ma ieri il percorso ha segnato un altro passo in avanti: i comitati promotori hanno infatti incassato un primo parere positivo dai tecnici di palazzo Balbi, che con i loro portavoce hanno concordato perlomeno una fascia temporale possibile. «Siamo d’accordo con la Regione nel richiedere alla presidenza del Consiglio e al ministero degli Interni un accorpamento – ha commentato Marco Sitran, portavoce di «Mestre-Venezia due grandi Città» - ma se ciò non fosse possibile, al riparo da contestazioni sul danno erariale, abbiamo proposto il 20 maggio, domenica di “Vogalonga” e dunque di mobilitazione in entrambe le città».
I comitati negli ultimi anni hanno raccolto novemila firme a favore della separazione, e continuano a ripetere come un mantra i vantaggi e i benefici che a loro parere assicurerebbe tanto alla terraferma quanto alla città storica: «La situazione di Mestre, devastata da operazioni sbagliate del Comune di Venezia, è di assoluta emergenza e richiede un’amministrazione a tempo pieno il prima possibile», scrivono ad esempio Stefano Chiaromanni e Alberto Mantovan per conto del «Movimento Autonomia di Mestre»; per quanto riguarda la laguna, invece, «ha estremo bisogno di uno statuto speciale, che non potrà mai rivendicare senza una vera rappresentanza della sua essenza, che è essenzialmente insulare», rimarca ancora Sitran. A rallentare il procedimento, negli ultimi mesi, la diatriba sul corpo elettorale, che per qualcuno si sarebbe