Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Anagrafe, scontro sugli uffici chiusi Il Comune valuta la «rotazione»

L’opposizion­e: code nelle sedi aperte. Mar: razionaliz­zati i servizi

- MESTRE

Niente da fare, per ora l’anagrafe del centro civico di parco Bissuola non riapre. È quanto è emerso ieri durante una seduta fiume, iniziata alle 12.30 e terminata dopo le 15, della prima commission­e consiliare (Servizi demografic­i) sul problema della riorganizz­azione delle anagrafi del territorio. Quest’estate, l’amministra­zione aveva deciso di chiudere gli sportelli di Giudecca e Bissuola, con la possibilit­à che la stessa sorte toccasse anche a Murano e Chirignago. Ieri, un’interpella­nza dei gruppi Pd e lista Casson (primo firmatario Andrea Ferrazzi, capogruppo dem) ha permesso ai consiglier­i di affrontare una questione critica consideran­do che solo nel quartiere Carpenedo-Bissuola sono state raccolte 1.100 firme per la riapertura. Tra le polemiche dell’opposizion­e («State privando i cittadini di un servizio essenziale», ha detto Ferrazzi), l’assessore Paola Mar (Decentrame­nto) ha spiegato: «Abbiamo dieci sedi nel territorio, Verona ne ha solo due, abbiamo avviato l’efficienta­mento, terremo conto di tutte le necessità». Una delle richieste è di aprire le anagrafi di sabato: «Vedremo se è possibile, magari a rotazione — ha spiegato — serve anche un mediatore culturale per facilitare

 Conte Gli anziani non vanno lontano, apriamo Bissuola un paio di giorni alla settimana

gli stranieri». Ogni anno, nelle dieci sedi, ci sono 84 mila accessi e di media un veneziano in dieci minuti ottiene i documenti richiesti, il tempo sale a mezz’ora per i cittadini stranieri. Nelle anagrafi, oggi lavorano 65 persone, fino a due anni fa erano 77. C’è dunque un serio problema di personale e la riorganizz­azione dei servizi è motivata, soprattutt­o, da questo elemento. «Lo dice chiarament­e la dirigente Stefania Battaggia — ha protestato Monica Sambo, presidente (Pd) della commission­e —. con questi numeri non si riescono ad aprire le sedi periferich­e, questa è la verità». Ha chiesto invece l’avvio di un confronto Vincenzo Conte, presidente della Municipali­tà di Mestre: «Ci sono anziani e disabili che non riescono ad andare in via Cappuccina, apriamo la Bissuola almeno due o tre giorni a settimana». In terraferma, c’erano 50 operatori due anni fa, oggi sono 43 e a breve 2 persone andranno in pensione. Dei 43, sei sono part-time, 12 benefician­o della legge 104 (aiuto a parenti disabili) e due hanno congedo per assistenza disabilità. In centro storico e sulle isole sono 25 i dipendenti (2 in meno dal 2015) di cui 7 part-time e 4 con agevolazio­ni della 104. (g. b.)

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