Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Telecamere contro i furbetti dei rifiuti le multe da 250 mila euro non bastano
Protocollo con i vigili. Turismo, super costi: a Rialto cestini svuotati ogni mezz’ora
I materassi e i comò abbandonati in calle vicino alla riva, le sedie vicino ai cassonetti e le immondizie nelle campane della plastica o della carta.Veritas ha deciso di dichiarare guerra ai furbetti dei rifiuti, e superate le difficoltà burocratiche e di privacy, installerà le telecamere nei luoghi dove si verificano i maggiori abbandoni o dove le segnalazioni sono continue. Del resto basta guardare i numeri oltre che i social che immortalano sempre più spesso angoli del centro storico e della terraferma diventati vere e proprie discariche, per capire la portata del fenomeno. Rispetto allo scorso anno multe e ammonimenti sono aumentati del 13 per cento, e i dati si riferiscono ai primi dieci mesi, quindi la percentuale è destinata a crescere. «Il fenomeno purtroppo continua ad aumentare e va contrastato prima che assuma proporzioni ancora più ampie utilizzando strumenti più affini», spiega il direttore della multiservizi Andrea Razzini.
Ossia telecamere, così come sta avvenendo da qualche tempo anche in altri comuni della Città metropolitana, come ad esempio San Donà (o Musile) dove il fenomeno si sta riducendo. Anche perché le sanzioni sono tutt’altro che trascurabili considerando l’importo minimo di 163 euro. «Non vogliamo far cassa ma educare i cittadini e tenere pulita la nostra città: prima di multare facciamo infatti un ammonimento», precisa Razzini. Fatto sta che dall’inizio dell’anno il valore delle sanzioni ha raggiunto i 250 mila euro. Veritas non ha difficoltà a fare l’elenco delle «discariche abusive» considerando che gli operatori ci passano tutti i giorni: campo Santa Giudecca. Qui la spazzatura abusiva compare anche più di una volta al giorno e – come nel caso dei sacchi con l’eternit – a volte include materiali pericolosi. Saranno queste le zone in cui l’azienda installerà la telecamera già entro la fine dell’anno. Stesso principio vale in terraferma, dove però Veritas conta sulle segnalazioni degli utenti. Perché non c’è solo l’abbandono accanto ai cassonetti ma pure il conferimento inappropriato, per pigrizia o per non voler usare la chiavetta. L’iniziativa della società arriva dopo la firma di un protocollo con la polizia municipale di Venezia che si farà carico della sorveglianza in senso stretto. Anche perché queste situazioni pesano sulle casse della società: un milione di euro ogni anno per recuperare i rifiuti abbandonati.
Poi ci sono i rifiuti (tanti) prodotti dai turisti, che vanno ad influenzare ancora di più le casse dell’azienda. Basti pensare che nel semestre di maggior afflusso — da Carnevale a ottobre — i numeri parlano di una raccolta aumentata del 15 per cento rispetto allo scorso anno. Non è un caso che a luglio e ad agosto gli operatori svuotavano i cestini ogni trenta minuti nelle zone più frequentate come Rialto e San Marco: «Più che un servizio un supplizio » si lascia andare Razzini. Proprio per questo il Comune quest’anno ha riconosciuto un extra gettito alla multiservizi di un milione e mezzo di euro, che derivano dagli introiti della tassa di soggiorno. Nonostante tutto infatti (turisti e abbandoni) Venezia è leader tra le Città metropolitane in Italia per raccolta differenziata. Ed entro la fine dell’anno il sistema «spinto» arriverà anche a Cannaregio.