Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Telecamere contro i furbetti dei rifiuti le multe da 250 mila euro non bastano

Protocollo con i vigili. Turismo, super costi: a Rialto cestini svuotati ogni mezz’ora

- VENEZIA Francesco Bottazzo

I materassi e i comò abbandonat­i in calle vicino alla riva, le sedie vicino ai cassonetti e le immondizie nelle campane della plastica o della carta.Veritas ha deciso di dichiarare guerra ai furbetti dei rifiuti, e superate le difficoltà burocratic­he e di privacy, installerà le telecamere nei luoghi dove si verificano i maggiori abbandoni o dove le segnalazio­ni sono continue. Del resto basta guardare i numeri oltre che i social che immortalan­o sempre più spesso angoli del centro storico e della terraferma diventati vere e proprie discariche, per capire la portata del fenomeno. Rispetto allo scorso anno multe e ammoniment­i sono aumentati del 13 per cento, e i dati si riferiscon­o ai primi dieci mesi, quindi la percentual­e è destinata a crescere. «Il fenomeno purtroppo continua ad aumentare e va contrastat­o prima che assuma proporzion­i ancora più ampie utilizzand­o strumenti più affini», spiega il direttore della multiservi­zi Andrea Razzini.

Ossia telecamere, così come sta avvenendo da qualche tempo anche in altri comuni della Città metropolit­ana, come ad esempio San Donà (o Musile) dove il fenomeno si sta riducendo. Anche perché le sanzioni sono tutt’altro che trascurabi­li consideran­do l’importo minimo di 163 euro. «Non vogliamo far cassa ma educare i cittadini e tenere pulita la nostra città: prima di multare facciamo infatti un ammoniment­o», precisa Razzini. Fatto sta che dall’inizio dell’anno il valore delle sanzioni ha raggiunto i 250 mila euro. Veritas non ha difficoltà a fare l’elenco delle «discariche abusive» consideran­do che gli operatori ci passano tutti i giorni: campo Santa Giudecca. Qui la spazzatura abusiva compare anche più di una volta al giorno e – come nel caso dei sacchi con l’eternit – a volte include materiali pericolosi. Saranno queste le zone in cui l’azienda installerà la telecamera già entro la fine dell’anno. Stesso principio vale in terraferma, dove però Veritas conta sulle segnalazio­ni degli utenti. Perché non c’è solo l’abbandono accanto ai cassonetti ma pure il conferimen­to inappropri­ato, per pigrizia o per non voler usare la chiavetta. L’iniziativa della società arriva dopo la firma di un protocollo con la polizia municipale di Venezia che si farà carico della sorveglian­za in senso stretto. Anche perché queste situazioni pesano sulle casse della società: un milione di euro ogni anno per recuperare i rifiuti abbandonat­i.

Poi ci sono i rifiuti (tanti) prodotti dai turisti, che vanno ad influenzar­e ancora di più le casse dell’azienda. Basti pensare che nel semestre di maggior afflusso — da Carnevale a ottobre — i numeri parlano di una raccolta aumentata del 15 per cento rispetto allo scorso anno. Non è un caso che a luglio e ad agosto gli operatori svuotavano i cestini ogni trenta minuti nelle zone più frequentat­e come Rialto e San Marco: «Più che un servizio un supplizio » si lascia andare Razzini. Proprio per questo il Comune quest’anno ha riconosciu­to un extra gettito alla multiservi­zi di un milione e mezzo di euro, che derivano dagli introiti della tassa di soggiorno. Nonostante tutto infatti (turisti e abbandoni) Venezia è leader tra le Città metropolit­ane in Italia per raccolta differenzi­ata. Ed entro la fine dell’anno il sistema «spinto» arriverà anche a Cannaregio.

 ??  ?? Giustina, l’ex Baia del Re, fondamenta dell’Arzere a Santa Marta e l’area dei fari a San Pietro di Castello, riva San Canciano e l’area ex Junghans alla Filmato Un cittadino lascia un materasso accanto al cassonetto anziché portarlo all’ecocentro. I...
Giustina, l’ex Baia del Re, fondamenta dell’Arzere a Santa Marta e l’area dei fari a San Pietro di Castello, riva San Canciano e l’area ex Junghans alla Filmato Un cittadino lascia un materasso accanto al cassonetto anziché portarlo all’ecocentro. I...

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