Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
I cittadini che «resistono»
Dalla protesta all’azione. I badili del rione Pertini, il mercatino del giardino Belfredo, i vestiti all’ex Vida. E il «film» sul degrado sarà inviato al ministro
Armati di picconi e badili, oppure di cellulari, o ancora di simbolici vestiti per bambini. Arrabbiati, indignati, ottimisti, ma mai arresi. Sono i cittadini che, da Mestre a Venezia, si rimboccano le maniche per passare dalla protesta all’azione. Che si tratti di combattere il degrado, o riqualificare un’area o difendere uno spazio, le iniziative si moltiplicano.
Ore 10, rione Pertini, giovani e anziani ieri mattina si sono dati appuntamento nella «piazzetta della vergogna» (il Comune, un nome non glielo ha mai assegnato), il luogo centrale del quartiere, ridotto a pezzi: le piastrelle della pavimentazione fessurate o saltate, il lastricato erboso divorato dalle erbacce, la fontana diventata palude e i muri ricoperti di graffiti. Difficile non sentirsi periferia. Il comitato di abitanti lo denuncia da tempo, e ieri ha deciso di fare da solo. Hanno raccolto con una colletta 3.500 euro per comprare tutti gli attrezzi, hanno chiamato a raccolta tutti per il sabato mattina e hanno dato il via alla prima, sommaria sistemazione. I ragazzi – tra cui anche qualche nuovo italiano - armati di mazzetta, badile e piccone hanno strappato erbacce, demolito la ceramica a brandelli e liberato i gradini dai calcinacci; i più attempati, pratici di cazzuole e rulli, hanno livellato con la malta le buche sul terreno e ridipinto intonaci e marmi. L’iniziativa non è piaciuta al sindaco Luigi Brugnaro, che in un tweet di metà giornata l’ha bollata come «brutto modo di fare politica e sceneggiate varie». E questo perché la giunta «ha già stanziato giorni fa 120 mila euro per i lavori in rione Pertini... che verranno fatti!». «Sono troppo pochi – replica a distanza il presidente del comitato Giorgio Rocelli – Qui c’è tanto da fare: il campo da calcetto, quelli da basket e da bocce, la cura del verde, i restauri. Serve un milione e mezzo».
Anche nel parco di via Torre Belfredo i cittadini si sono dati appuntamento presto ieri mattina, per rivitalizzare un giardino sempre meno frequentato o sempre più mal frequentato. Qui i negozianti, affiancati da associazioni culturali, hanno replicato l’esperienza del mercato dei portici di via Palazzo, e tra gli alberi sono spuntati stand di degustazioni, opere d’arte e bancarelle, per una quattro giorni tanto piaciuta all’amministrazione da inserirla ne «Le Città in festa».
Musica, teatro, mercatino sociale: la linea rossa porta in campo San Giacomo dell’Orio, dove c’è l’Antico Teatro di Anatomia, che tutti chiamano l’ex Vida: occupata da settimane da residenti e associazioni in segno di protesta contro la vendita a un privato, Alberto Bastianello (della famiglia della Pam), l’ex trattoria si è trasformata in un punto di riferimento per i residenti tra colazioni collettive, attività per bambini e corsi gratuiti (tutto senza il placet del Comune, ovviamente). La Regione, proprietaria dello stabile fino al 25 novembre, ha staccato la corrente, ma gli occupanti rispondono con le candele e con una copertura di vestiti, stesi sulla facciata a rappresentare i tanti cittadini schierati a protezione del palazzo.
Di cittadini schierati era piena anche la sala di via Sernaglia, ieri sera, dove è stato proiettato il «film» di 12 minuti girato i mesi scorsi dai residenti per raccontare risse, spaccio, furti e violenze del quartiere Piave. In prima fila tre sedie vuote, quelle di sindaco, assessore alla sicurezza, questore, invitati ma assenti. «Gli impegni istituzionali ci hanno impedito di partecipare», dice l’assessore D’Este. Il sindaco incontrerà i residenti con il questore venerdì, negli uffici di viale Ancona. I cittadini ieri sera, dopo la proiezione, hanno risposto che ci andranno, ma intanto invieranno il filmato al ministro dell’Interno.