Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia, punto che pesa
La squadra di Inzaghi esce da Chiavari con un pari senza reti ma un paio di rischi sventati da un super Audero. Ora è secondo posto aspettando domani Palermo-Cittadella
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Eccolo servito, il dilemma del fine settimana per il Venezia che pareggia 0-0 a Chiavari una partita durissima, in cui rischia seriamente di perdere e in cui il punticino può pure stare bene.
L’Entella fa i conti e, al tirar delle somme, scopre di aver avuto le migliori occasioni, di aver sprecato qualche palla gol colossale e di aver prodotto di più rispetto all’attuale vicecapolista del campionato di serie B. Sì, perché la classifica del sabato pomeriggio, in attesa del posticipo Palermo-Cittadella, registra il sorpasso in vetta di Parma e Bari, mentre il Venezia aggancia il Frosinone e, forse, ipotizza di aver sprecato una possibilità. Ma, come sottolinea Emil Audero, migliore in campo per distacco con due parate alla Buffon da vedere e rivedere nelle migliori giocate non solo della settimana, ma dell’intero campionato «vincere a Chiavari non sarà semplice per nessuno». Giusto, soprattutto se l’Entella non è più la squadra senza capo né coda che, fino a qualche settimana fa, non riusciva a trovare la quadratura del cerchio e che era scivolata pericolosamente in zona playout. Il problema, a ben guardare, resta sempre il reparto offensivo, perché Moreo non solo non segna il gol dell’ex agognato in settimana, ma non riesce a lasciare il segno e Marsura, più che uomo-gol sembra confermarsi uomo assist.
E l’errore di Marcello Falzerano a inizio ripresa, dopo una giocata magica dell’esterno arancioneroverde, è di quelli che gridano vendetta. Peccato, perché per il resto l’ex Bassano gioca una partita più che dignitosa, ma la mancanza di quell’attaccante che Giorgio Perinetti, prima dell’addio al Venezia, aveva cercato con insistenza, si fa sentire. E i
che ipotizzano un nuovo intervento di Joe Tacopina (ieri a Chiavari a seguire il match) sul mercato a gennaio sono sempre più insistenti e, a rigor di logica, più che giustificati. Soprattutto se si vuole tentare il triplo salto carpiato. Che avrebbe dell’incredibile, sì, ma tutto sommato non sarebbe cosa totalmente fuori dal contesto di questa serie B, che ha poca qualità e un livellamento di valori verso il basso che rende possibile ogni impresa. In vetrina finisce, indiscutibilmente, Audero, che ha un futuro sulla falsariga di quel Gigi Buffon da cui lui stesso rivela di aver cercato di attingere il più possibile.
«Ho avuto la fortuna di stare vicino a Buffon per due anni — racconta nel dopogara il portiere italoindonesiano — per me è un idolo, un esempio, qualcosa di inimmaginabile dal punto di vista del carisma e della personalità. Spero di avergli rubato il più possibile. Vederlo in lacrime tocca il cuore, non solo il mio, ma quello di tutti. Inzaghi il portiere lo lascia un po’ in disparte, devo dire che interviene più sull’aspetto collettivo della squadra, i risultati si stanno vedendo perché un martello. Lo seguiamo perché una retta via». La retta via è piena di ostacoli e non potrebbe essere diversamente, considerato che l’Entella costruisce almeno quattro nitide occasioni per portarsi a casa l’intero bottino, ma il bunker di Inzaghi (miglior difesa della B) regge con qualche scossone ma resiste fino al 94’, quando Pellizzer di testa mette a lato di pochissimo su una sorta di corner corto di Nizzetto. Prima ci avevano provato in ordine sparso De Luca, La Mantia, Troiano e pure Ardizzone. Sempre respinti o fuori bersaglio.
Di Venezia poche tracce in zona-gol, certo, ma anche una solidità complessiva che promette sempre bene. Anche in prospettiva futura.