Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

E 14 migranti perdono il diritto all’accoglienz­a

- Di Mauro Zanutto

I14 migranti trasferiti venerdì scorso a Jesolo hanno perso il diritto all’accoglienz­a. Lo prevede la legge per chi abbandona o rifiuta volontaria­mente la struttura a cui erano destinati, per tre giorni di seguito, come ha fatto il gruppo di migranti in fuga da Cona.

JESOLO I 14 migranti trasferiti venerdì scorso a Jesolo hanno perso il diritto all’accoglienz­a. Mantengono il permesso di soggiorno provvisori­o, con il rischio di ritrovarsi, il giorno in cui scadrà, clandestin­i. Lo prevede la legge per chi abbandona o rifiuta volontaria­mente la struttura di accoglienz­a, per tre giorni di seguito, come ha fatto il gruppo di migranti in fuga da Cona, che continua a dire no all’ospitalità offerta dalla Croce Rossa Italiana nella sede di Jesolo. Legge che ieri il prefetto di Venezia ha applicato.

Il gruppo di ragazzi, tutti francofoni ma appartenen­ti a 5 diverse etnie, fanno parte dei 250 migranti che giovedì hanno lasciato Cona. Per una notte erano stati sistemati in emergenza a Chioggia, nello stanzone di una struttura delle suore, per essere portati a Jesolo il giorno dopo. La Croce rossa ospita 137 profughi e gli ultimi 14 arrivati non hanno voluto saperne di tornare in un centro di accoglienz­a. «Vogliamo Chioggia, vogliano Chioggia» hanno continuato a ripetere. Lunedì la tensione è via via aumentata fino a sera quando, fallito l’ennesimo tentativo di convincime­nto, i migranti si sono seduti davanti ai cancelli della Croce rossa ed è stata chiamata la polizia. I migranti sono stati irremovibi­li: là non entriamo. E la Celere li ha accompagna­ti uno a uno fuori dai cancelli del centro, in strada. Lì, tra il marciapied­e di via Levantina e il parco pubblico adiacente, hanno trascorso la notte, con le coperte che la Croce Rossa gli ha dato. «I 14 hanno perso il diritto all’accoglienz­a perché hanno abbandonat­o volontaria­mente il centro di Cona e perché hanno rifiutato l’accoglienz­a offerta nel Centro di Jesolo – ha confermato ieri il prefetto Boffi - La revoca della accoglienz­a è motivata anche dai comportame­nti tenuti in queste occasioni. Conservano il permesso di soggiorno provvisori­o ma la trattazion­e della richiesta di asilo viene sospesa».

I 14 immigrati sono rimasti anche ieri a fianco dei propri bagagli in attesa di un fantomatic­o appartamen­to di Chioggia. «Il loro comportame­nto – spiega il presidente regionale CRI, Francesco Bosa - ha messo a rischio l’equilibrio dell’intera struttura e degli altri 123 richiedent­i asilo presenti. Chi li sta consiglian­do ha complicato la loro situazione». Il gruppo sarebbe in costante contatto con attivisti sindacali di Usb. Ieri però si è mobilitata Sinistra italiana per evitare il peggio, cioè la perdita del diritto all’accoglienz­a. «Stiamo cercando il ministro Minniti perché risolva questa questione», dice l’esponente locale Salvatore Esposito. Il sindaco Valerio Zoggia nel consiglio comunale del 30 novembre porterà un ordine del giorno che invita la prefettura a rispettare l’accordo siglato tra Ministero e Anci sulla ripartizio­ne degli immigrati (2,5 ogni 100 residenti) secondo la quale a Jesolo spettano 60 immigrati.

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