Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Oggi il verdetto della Consulta sui vaccini Centinaia in piazza «Legge illegittim­a»

- VENEZIA Ma. Bo.

È atteso per oggi il verdetto della Corte costituzio­nale sul ricorso presentato dalla Regione contro la legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale. I giudici, visto il protrarsi dell’udienza pubblica, hanno infatti deciso di rinviare a questa mattina la discussion­e in camera di consiglio, cui seguirà la lettura della sentenza che porrà fine alla contesa che da settembre vede contrappor­si il Veneto al governo (le motivazion­i, invece, con ogni probabilit­à saranno rese note solo nei prossimi giorni).

Circa 150 persone hanno assistito grazie ad uno schermo sistemato nella sala convegni all’udienza (nel corso della quale non sono state ammessi a parlare l’Associazio­ne malati emotrasfus­i e vaccinati, il Codacons, Articolo 32 e l’Associazio­ne italiana per i diritti del malato che avevano presentato ricorsi ad adiuvandum) e diverse centinaia hanno preso parte alla manifestaz­ione organizzat­a davanti alla Bocca della Verità. C’erano, tra loro, moltissimi veneti, dal medico No-vax Paolo Rossaro (radiato dall’Ordine di Padova), alla scrittrice Federica Santi, passando l’ex sindaco di Resana Loris Mazzorato, arrivati nella capitale a bordo di un treno partito in mattinata dalla stazione di Venezia. «Non siamo contro I vaccini, siamo per la libertà di scelta» hanno spiegato i manifestan­ti, che in più occasioni si sono profusi in applausi durante gli interventi dei legali della Regione, Luca Antonini e Luigi Manzi. «In Italia non è mai accaduto che l’obbligo vaccinale fosse introdotto per decreto - ha detto Antonini -. La necessità e urgenza può essere invocata per singoli vaccini, non per tutto il pacchetto». Antonini non teme che il parere del Consiglio di Stato, pure chiesto dalla Regione e favorevole alla legge, possa influenzar­e il giudizio costituzio­nale («Non ha nulla a che vedere con i profili di illegittim­ità che abbiamo evidenziat­o»), e ribadisce: «Il Veneto non è No-vax ma Pro-vax, secondo un modello consolidat­o, vigilato dal ministero della Sanità, che si basa sul consenso informato e sull’alleanza terapeutic­a. Perché stravolger­e questo modello, su cui lo stesso ministero non ha mai avuto alcunché da ridire? Non si parli di immunità di gregge perché l’obbligator­ietà è prevista anche per il tetano, che non è trasmissib­ile da persona a persona...». Altre censure sollevate da Antonini riguardano l’eccesso di potere legislativ­o e la mancata copertura finanziari­a da parte dello Stato dell’obbligo messo carico delle Regioni.

«Non è concepibil­e una disciplina differenzi­ata in questa materia: è una pretesa inammissib­ile. I virus e I batteri non conoscono frontiere - ha replicato uno degli avvocati dello Stato, Leonello Mariani - La decisione sul modello di politica sanitaria spetta allo Stato. La Regione Veneto non può considerar­si un’isola felice e separata. La disciplina deve essere unitaria». E non è mancato un invito alla riflession­e da parte del giudice relatore della causa, Marta Cartabia, che ha evidenziat­o come «la Regione da un lato dice di non voler mettere in discussion­e i vaccini, dall’altro poi si diffonde in valutazion­i medico scientific­he» che si traducono «in un tipo di critica che finisce per investire non solo l’obbligo vaccinale, ma anche i vaccini in sé per sé».

 ??  ?? A Roma Per seguire l’udienza pubblica sono arrivate centinaia di persone dal Veneto
A Roma Per seguire l’udienza pubblica sono arrivate centinaia di persone dal Veneto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy