Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Scaroni, l’ultrà rimasto invalido: poliziotti assolti ma risarcito con un milione
«Giustizia per Paolo». Il coro di centinaia di ultrà arrivati da tutta Italia risuonava nel piazzale del tribunale di Verona. Tifosi avvolti nelle loro sciarpe, pronti a mettere da parte la rivalità che ogni domenica anima gli stadi per chiedere giustizia. Era il gennaio del 2013 e i giudici avevano appena emesso la sentenza di assoluzione nei confronti degli otto poliziotti della celere di Bologna accusati del pestaggio dell’ultrà Paolo Scaroni, rimasto invalido al 100% per le manganellate ricevute nel dopo partita tra l’Hellas e il Brescia, alla stazione di Porta Nuova, il 24 settembre del 2005. Non c’erano prove per confermare le responsabilità personali degli imputati, secondo i magistrati. E sono le stesse note, a distanza di quattro anni, a risuonare oggi negli stadi e nei palazzetti sportivi della Penisola, per chiedere che sia fatta luce sul ferimento di Luca Fanesi, il tifoso della Sambenedettese in coma da 17 giorni dopo i tafferugli seguiti alla partita contro il Vicenza del 5 novembre. «Pestato dalla polizia» secondo gli ultrà; andato a sbattere violentemente contro un cancello secondo la versione degli agenti. La procura berica indaga, ma proprio come nel caso di Scaroni, i filmati registrati dagli investigatori non avrebbero ripreso i momenti decisivi. Il tifoso bresciano, che nel frattempo ha avanzato ricorso in appello contro la decisione del tribunale veronese, nel 2016 è stato risarcito dal Ministero dell’Interno condannato in sede civile a versare un milione e 400mila euro a titolo di «risarcimento degli immani danni subiti, sia dal punto di vista fisico che economico». «È la mia assicurazione per il futuro e ne ho estremamente bisogno perché, dopo quello che mi hanno fatto, non sono più in grado di lavorare e mantenermi da solo» aveva commentato all’epoca Scaroni. Sulla sua pagina Facebook gli ultrà ora postano le notizie che arrivano da Vicenza. E intonano il solito coro: «Giustizia».
Scaroni/1 Quei soldi rappresentano l’unica mia assicurazione sul futuro,
Scaroni/2 Dopo quel che mi hanno fatto non posso più neppure lavorare