Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Report (ancora) contro il Prosecco «Inquinamento e dubbi su Zaia» L’ira dei produttori: «Fake news»
A vederle su Report, le colline del Prosecco sembrano zone di guerra chimica. Nuvole di fitofarmaci vicino ai bambini che giocano, manifestazioni di piazza con tanto di megafoni e mamme preoccupate, ammalati di tumore che accusano i vignaioli di avvelenarli. Come nella precedente puntata, esattamente un anno fa, il format di Rai 3 ha accusato le bollicine trevigiane di essere causa di inquinamento ambientale e malattie.
E di nuovo, immediata, è scoppiata la baraonda. I rappresentati dei produttori sono sulle barricate. «Questa è disinformazione, più che giornalismo è cabaret», hanno detto i presidenti dei due consorzi principali, Innocente Nardi per la Docg di collina e Stefano Zanette per quella di pianura. Ma non bastava l’attacco ai vigneti capaci di creare un business da oltre due miliardi di euro grazie a più di cinquecento milioni di bottiglie vendute nel mondo. Il nuovo bersaglio è stato il Governatore della Regione Veneto Luca Zaia. Report ha definito «gioco delle tre carte» la storica rivoluzione del 2009, quella che ha chiamato «Glera» l’uva e ha insinuato che così «ha fregato tutto il mondo», dando poi spazio alle polemiche dei residenti nella frazione di Trieste, che vorrebbero soldi dallo Stato per piantare vigne.
Infine, l’attacco diretto. «Ogni volta che giro per queste terre c’è sempre qualcuno che mi dice: lo sai che Zaia investe nel Prosecco? Smentiamo questa cosa, ma gira questa voce. Dicono che lei usi dei prestanome». Il Governatore, oltre ad aver chiesto i video che provassero da dove venivano le denunce – video non presentati – ha poi replicato. «Chi parla così non sono dei cittadini, sono dei cialtroni. Non ho mai avuto un metro quadro di terra, non sono figlio di agricoltori: mio papà è meccanico e mia madre casalinga». Dopo la sfuriata, ieri Zaia ha preferito non commentare ulteriormente. Ai suoi collaboratori ha detto che bastavano i social network per dimostrare il sentire della «sua gente». E in effetti sul Facebook di Report sono fioccate le polemiche, molte contro la trasmissione accusata di parzialità. Stessi toni anche a commento della notizia su alcuni siti di informazione. Ne scegliamo uno: «I fitorfarmaci li usano in tutta Europa, cosa credete che vendano i francesi?».
Ma anche tra i produttori la rabbia è palpabile. «Non mi aspettavo niente di diverso, ma noi abbiamo la consapevolezza di essere dalla parte giusta». Zanette scuoteva la testa ieri a Bruxelles, dove era impegnato in un incontro internazionale con le Doc di mezza Europa per presentare «Equalitas», ossia i progetti sulla sostenibilità, dall’iniziativa legata alle siepi alla crescita del biologico fino ai divieti nel disciplinare per certi fitofarmaci. «Abbiamo capito che la televisione di Stato fa disinformazione. È stato lo stesso giornalista a dirmelo: a loro chiedono di fare spettacolo. A me il cabaret non piace, neppure Report mi piace più: la loro credibilità è sempre più bassa».
Parole diverse, ma stessa linea anche per il consorzio storico
Zanette La tv di Stato fa disinformazione: quello è solo cabaret
del Prosecco, quella Docg di Conegliano e Valdobbiadene oggi presieduta da Innocente Nardi. Prevedendo il caso mediatico, peraltro, il presidente ancora giorni fa aveva deciso di comperare qualche pagina sui quotidiani locali rivendicando le innumerevoli iniziative a favore dell’ambiente. «Hanno costruito un’inchiesta solo sulle opinioni di alcuni residenti, senza dare equo spazio alle parti. In una frase? Pessimo servizio pubblico, basato su fake news. Ma noi siamo tra le tre o quattro realtà a livello mondiale che, a parità di condizioni climatiche e latitudine, sono più avanzate sul fronte della sostenibilità».
Il resto è la cronaca di circa 35 minuti del servizio che, partendo dalle polemiche sollevate qualche mese fa, rincara la dose mettendo in dubbio persino la candidatura all’Unesco. Viene anche dato ampio spazio all’incontro anti-fitofarmaci promosso dalle associazioni «Per i nostri bambini» e Aido «Maria Rosa Biz» lo scorso 3 novembre a Follina. Infine, da segnalare la conferma dell’Usl della riduzione dei tumori in zona nonostante Report intervisti alcuni tra i residenti che sostengono il contrario citando diversi casi personali.