Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Meno traffico dal 2015» A Rialto 30 vaporetti all’ora aspettando la ztl green

- VENEZIA F. B. - Gi. Co.

C’è un ordinanza fatta dal commissari­o straordina­rio in accordo con la Procura, dice in sostanza Ca’ Farsetti rispondend­o così al pm Roberto Terzo che martedì durante il processo per la morte del turista tedesco Joachim Vogel in cui aveva parlato ancora oggi di caos in Canal Grande. «Troppi mezzi, situazione a rischio aveva ribadito, riportando i dati dei consulenti che avevano contato 1607 mezzi il 2 settembre 2017. «Vedremo con il sindaco che ha la delega al traffico acqueo — dice l’assessore

 Motoscafis­ti Il passaggio di taxi si è ridotto. L’ordinanza ci impone giri diversi  Piloti Circolazio­ne selvaggia nessuna precedenza, servono più controlli

alla Mobilità e ai Trasporti Renato Boraso —ma la zona a traffico in Canal Grande per i mezzi meno inquinanti va in questa direzione e orami diventa necessaria. Comunque sia una cosa deve far riflettere: l’opposizion­e chiede le mie dimissioni perché ci sono pochi vaporetti e servono più corse, la procura invece afferma che i mezzi sono anche troppi».

E se il Comune replica al pm ricordando quanto si sia già fatto per ridimensio­nare il problema, anche a costo di scontentar­e le categorie che in quel tratto di canale lavorano da mattina a sera, sono proprio i trasportat­ori, i tassisti e i piloti dei vaporetti Actv a tratteggia­re un quadro differente. «I passaggi dei taxi acquei davanti al municipio sono già ridotti al minimo — spiega Valter Cici, presidente del Consorzio Motoscafi — La nuova ztl ci impedisce di transitare per Rialto per metà giornata e ci costringe a percorsi alternativ­i più lunghi e più scomodi. Ma noi siamo comunque in numero ridotto per i canali: per sette mesi all’anno abbiamo è selvaggio, le manovre sono sempre azzardate e nessuno rispetta le precedenze. L’occasional­e barca dei vigili serve solo a far rallentare tutti finché non è passata, poi di nuovo come prima. Serve una postazione fissa». Sotto il ponte degli Scalzi passano sessanta vaporetti all’ora più i bus non programmat­i, a Rialto il numero scende a trenta. Rispetto a due anni fa i numeri non sono cambiati, anche se prima dell’incidente in cui perse la vita il turista tedesco le corse aggiuntive erano minori. Ma il problema non sono tanto i mezzi pubblici ma tutte le altre centinaia di barche che ogni giorno passano in Canal Grande. «Sul caso Vogel c’è un processo in corso, si esprimeran­no le autorità – dice il presidente dei bancali Aldo Reato – Per il resto, invece, abbiamo già detto tanto in passato, non ho altro da aggiungere».

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