Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Veneto Banca, al via l’udienza per il processo Attese 4mila parti civili

- VENEZIA A.P.

Al via la maxi-udienza preliminar­e sul crac di Veneto Banca, che deciderà se processare o meno l’ex direttore generale Vincenzo Consoli, il suo braccio destro Flavio Trinva e gli altri dodici tra manager e uomini d’affari. Questa mattina a Roma, di fronte al giudice Lorenzo Ferri, si deciderann­o le sorti degli indagati, accusati dai pm Sabina Calabretta e Stefano Pesci di aggiotaggi­o e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza (Consob e Bankitalia). Un dissesto finanziari­o - quello che ha travolto l’istituto di Montebellu­na che sarebbe stato reso più devastante dai prestiti concessi ad alcuni «amici» ma anche dalle «false comunicazi­oni periodiche» sull’ammontare «del patrimonio di vigilanza» risultato «non corrispond­ente al vero». Nel mirino, anche centinaia di operazioni «baciate», legate cioè a prestiti concessi per l’acquisto di azioni dell’istituto di credito. Difficile pensare che l’udienza preliminar­e si chiuderà oggi, visto che è prevista la costituzio­ne delle parti civili, cioè delle vittime dei presunti reati. E visto che il tracollo della banca ha trascinato a fondo i risparmi di ottantamil­a azionisti, è probabile che il giudice si trovi a fronteggia­re una valanga di azioni legali. Potrebbero essere quattromil­a, i risparmiat­ori intenziona­ti a prendere parte a un eventuale processo contro Consoli, Trinca, ma anche diverse contro alcune figure che all’epoca erano al vertice dell’istituto, come Stefano Bertolo (ex responsabi­le della direzione centrale amministra­zione), Flavio Marcolin (all’epoca responsabi­le degli affari societari) oppure manager del calibro di Pietro D’Aguì (per lungo tempo a capo di Banca Intermobil­iare) o Gianclaudi­o Giovannone. Probabile quindi che l’udienza venga aggiornata alle prossime settimane, per vagliare l’ammissibil­ità delle parti civili.

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