Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Accademia e Scalzi intasati I divieti a Rialto trasformano Rio Novo in un’«autostrada» I numeri di Argos: meno di 40 barche all’ora a San Silvestro
Tanti? Si, soprattutto agli Scalzi davanti alla Ferrovia e all’Accademia, ma in calo a vedere la fotografia scattata da Argos, il sistema innovativo per il controllo della navigazione in Canal Grande. Pochi, se confrontati con i numeri che il pm Roberto Terzo ha ripetuto martedì scorso in tribunale al processo per la morte del turista tedesco Joachim Vogel a Rialto (1600 di cui 219 vaporetti, 216 barche per il trasporto, 269 altri mezzi, 209 gondole e oltre 700 taxi).
D’accordo la telecamera di riferimento non è all’altezza del ponte ma più avanti di un centinaio di metri, a San Silvestro in corrispondenza della Corte d’Appello, ma i numeri sono un quinto di quelli che sono stati forniti dal pubblico ministero: 314 passaggi in media all’ora tra le 10 e le 19, in calo di oltre il 17 per cento rispetto all’anno prima e praticamente un quinto del 2015. Probabilmente mancano all’appello molti mezzi che arrivano a Rialto da piazzale Roma e poi tornano indietro, gondole e taxi compresi, ma la tendenza sembra chiara, fanno notare Ca’ Farsetti e la polizia municipale che monitora il Canal Grande tramite Argos. Del resto, ripete il Comune, già il commissario straordinario in accordo con la Procura aveva emanato un’ordinanza (la 274, era il 22 aprile del 2015) con cui si limitava il passaggio soprattutto a Rialto. Dall’attraversamento del Canal Grande in alcuni punti e orari per le gondole, all’introduzione delle fasce orarie per i mezzi adibiti a trasporto cose, fino al divieto delle corse a vuoto per i taxi, oltre al divieto di procedere in comitiva.
E’ chiaro però che alla riduzione dei mezzi a Rialto ha corrisposto un aumento in altre zone, come alla ferrovia (il punto) più traffico e all’Accademia, ma soprattutto in Rio Novo diventata la vera autostrada acquea con 1600 passaggi al giorno (sempre dati Argos di agosto) in una canale particolarmente stretto. Non a caso la prefettura a seguito di un sollecito del presidente della Municipalità di Venezia Andrea Giovanni Martini ha scritto a Ca’ Farsetti e alla Città metropolitana invitandoli di intervenire con urgenza per risolvere la problematica. «Qualora gli enti preposti non intervenissero, attiveremo iniziative pubbliche per far conoscere i rischi e il mancato intervento di chi ha il dovere di tutelare la salute della cittadinanza», precisa il presidente.
Fatto sta che miglioramenti negli ultimi due anni ci sono stati, anche per i controlli, tanto da far diminuire anche le infrazioni oltre che ai mezzi: da 844 a 617 alla ferrovia, da 56 a 47 a San Silvestro/Rialto. Se si guardano i numeri il punto più trafficato è proprio il passaggio sotto il ponte degli Scalzi dove se è vero che al mattino e alla sera sono state contate 95 barche, i picchi massimi, alle quattro di pomeriggio, sfiorano i 260 (erano 280 l’anno scorso), anche perché è lo stesso servizio pubblico a caricare quel tratto di Canal Grande con le linee 1, 2, 3, le circolari 4 e 5, più tutte le corse bis variabili a seconda delle stagioni. Ma se dal 2012 grazie alla maggiore efficenza delle manutenzioni e alla maggiore disponibilità di barche l’azienda è passata da 1800 a quattromila bis all’anno è chiara il peso del traffico del servizio di linea. Attacca comunque il capogruppo Pd Andrea Ferrazzi: «Dov’è il progetto del doppio hub per il trasporto delle persone a San Basilio e San Giobbe? Perché è stato bloccato l’interscambio merci del Tronchetto che avrebbe decongestionato canali strategici della nostra città? E soprattutto, perché è stato bloccato il Piano del traffico acqueo?»