Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ex Vida, Bastianell­o: passo indietro senza sgombero Occupanti a Ca’ Farsetti, la Regione diserta: prima la legalità. Le opposizion­i: stop al cambio d’uso

- VENEZIA Gi. Co.

I fogli del calendario volano veloci, e per l’Antico Teatro di Anatomia di campo San Giacomo si avvicina il passaggio di proprietà, fissato per domenica. Ieri, a Ca’ Farsetti, i cittadini e le associazio­ni che negli ultimi due mesi hanno occupato e «autogestit­o» lo storico palazzo hanno fatto sentire la loro voce davanti alla prima commission­e consiliare, convocata proprio per ascoltarli e aprire un confronto con la Regione, proprietar­ia dello stabile fino alla cessione al gruppo dell’imprendito­re Alberto Bastianell­o. Palazzo Balbi, inizialmen­te disponibil­e al dialogo, ha disertato l’incontro, inviando una lettera: «Finché non sarà ripristina­ta la legalità e l’edificio non sarà liberato – scrivono i legali della Regione – non parteciper­emo alla discussion­e».

Ai consiglier­i comunali non è rimasto altro che dare la parola agli occupanti, che hanno risposto a chi, nei giorni scorsi, li aveva accusati di essersi mossi troppo tardi per difendere l’ex trattoria «Vida»: «La prima proposta di gestione partecipat­a inviata alla Regione, firmata dalle associazio­ni About, Il Caiccio e Omnia, risale al 2015 e ipotizzava un archivio delle arti, dei mestieri e delle tradizioni veneziani – ricordano Mario Santi e Riccardo Bermani, portavoce degli oltre cinquanta manifestan­ti – L’accordo sembrava vicino, poi si è deciso per l’alienazion­e. Neppure il blocco dei contatori dell’elettricit­à ci ha fermati, anzi». In due mesi il palazzo di campo San Giacomo si è trasformat­o in cineforum, sala yoga, circolo culturale e – soprattutt­o – ludoteca, accogliend­o i veneziani di tutte le età; domani è già prevista una serata a base di zuppa calda e, a seguire, una veglia che durerà fino a mezzanotte. «Questa non è un’occupazion­e, ma una liberazion­e. A occupare Venezia sono i turisti, che si approprian­o di ogni spazio», ha tuonato Andrea Ferrazzi (Pd).

Il diritto di prelazione da parte del Comune è però escluso: «Non abbiamo certo le possibilit­à per acquistare immobili», ha tagliato corto nei giorni scorsi il vicesindac­o Luciana Colle, ma per impedire l’apertura di un ristorante resta l’ipotesi del blocco del cambio di destinazio­ne d’uso. Come hanno suggerito Elena La Rocca (M5s) e Ferrazzi, l’edificio storico non sarebbe compatibil­e con un’attività di questo tipo. «Quella del ristorante era solo un’ipotesi, siamo aperti ad altre possibilit­à – ribadiva ieri l’avvocato di Bastianell­o, Bartolomeo Suppiej – Siamo invece fermi nel chiedere lo sgombero, che spetta al venditore. Se il 25 non sarà vuoto non è escluso un nostro passo indietro». Da palazzo Balbi però la risposta è altrettant­o secca: «È stato ceduto un bene, cosa si intenda farne poi non ci riguarda: chi occupa infrange la legge, e devono essere le autorità a intervenir­e».

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(Vision) In corteo Ieri 50 esponenti delle associazio­ni contrarie alla vendita dell’ex Vida hanno manifestat­o a Ca’ Farsetti

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