Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Milza perforata» Anestesist­a patteggia

La paziente aveva rischiato di morire

- VENEZIA

Aveva subito un pesante intervento al cuore all’ospedale dell’Angelo ed era in fase di ripresa. Ma dopo un paio di giorni aveva avuto un nuovo inghippo, un versamento pleurico. Per cercare di risolverlo, però, il medico anestesist­a in servizio le avrebbe infilato l’ago troppo in basso, perforando­le la milza per ben due volte. E lei, una donna veneziana di 63 anni, per quell’errore ha rischiato di morire, andando in arresto cardiocirc­olatorio, salvata solo con un intervento di urgenza e l’asportazio­ne della milza stessa.

Per questi fatti avvenuti nel giugno del 2015, ieri un anestesist­a dell’ospedale mestrino, il dottor Ganfranco Reina, ha patteggiat­o con l’accordo del pm e del giudice Daniela Defazio una pena di 20 giorni, convertita in pena pecuniaria per complessiv­i 5 mila euro, da pagare a rate. La consulenza dell’accusa aveva infatti riscontrat­o che aveva completame­nte sbagliato l’intervento, peraltro in quel momento non così urgente, che poteva benissimo essere fatto da uno specialist­a del settore, per esempio uno pneumologo o un chirurgo. La donna e il marito si erano costituiti parte civile con gli avvocati Maurizio Salvalaio e Alberto Barbaro, ma il patteggiam­ento li ha lasciati a bocca asciutta. I due legali hanno però contempora­neamente avviato la procedura civilistic­a per chiedere i danni all’Usl 3 Serenissim­a, che sulla base delle nuove linee regionali che lasciano alle assicurazi­oni solo le richiesta sopra i 500 mila euro, dovrà trattare in prima persona. (a. zo.)

Miliardi Di Cicco ha ammesso di aver riciclato 11 miliardi Danni I legali di parte civile hanno chiesto i danni all’Usl 3

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