Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Fondazione Nord Est, si cambia «Venderemo prodotti e servizi»
Confindustria, il presidente Zoppas: fondi dimezzati, via obbligata
Ci sarà un cambiamento dello statuto, saranno creati un «Advisory board» e un «Think tank». E, soprattutto, a causa delle minori risorse economiche, occorrerà darsi da fare secondo una logica commerciale di vendita di servizi a terzi. La nuova Fondazione Nord Est (Fne) ricomincia da qui perché negli ultimi mesi molte cose sono cambiate e la mancanza di chiarezza in cui il presidente, Francesco Peghin, si è trovato ad operare, in particolare dopo la scadenza del direttore scientifico, Stefano Micelli, è stata anche l’occasione di un ripensamento profondo.
«C’è voluto del tempo — ha detto ieri il presidente di Confindustria Veneto, Matteo Zoppas, che della Fondazione è il primo azionista con il 56% (il 13% ed il 6% sono delle Confindustrie di Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige) — Ogni progetto richiede la costruzione di un certo consenso. Peghin, prima di passare la mano a Giuseppe Bono, presidente di Confindustria Friuli, ci accompagnerà nel percorso di metamorfosi fino alla chiusura dell’esercizio e, presumibilmente ai primi di febbraio, formalizzeremo il nuovo assetto». Di nuovo ci sarà anche la mission. Fne non sarà solo uno strumento di analisi, ma un «navigatore» in grado di indirizzare la politica industriale del Nord Est in base alle richieste delle categorie economiche. Considerando però che dai 400 mila euro l’anno di cui Fne poteva disporre, si è scesi a 170 mila, dopo il ritiro delle Camere di commercio e il venir meno dei 120 mila euro annui da Veneto Banca.
«La struttura si è per forza ridotta e si lavorerà a ranghi ridotti — chiarisce Zoppas — Ma contiamo sulla possibilità di vendere i nostri prodotti a soggetti terzi e sui contributi che dovrebbero giungere da istituti interessati a collaborare». E qui entra in gioco l’ipotesi di una partnership con le università già avanzata lo scorso settembre, pur non chiudendo le porte ad altri enti, comprese le categorie economiche non industriali.
Rispetto alla scelta del nuovo direttore scientifico, ossia Carlo Carraro, già rettore di Ca’ Foscari e oggi impegnato, fra gli altri fronti, anche sul lancio del Campus di «H-Farm», Zoppas respinge i dubbi sul tempo che l’accademico potrà spendere per Fne. «Nessuno ha dubbi sul fatto che — colclude Zoppas — Carraro non si sarebbe mai assunto un impegno se non fosse stato certo della possibilità di dedicarsi in modo adeguato».