Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Dessaran» al via Musica, teatro e sapori d’Armenia

Dal 27 novembre al 3 dicembre a Padova artisti internazio­nali negli eventi curati da Antonia Arslan. Musica, cinema, teatro, enogastron­omia: il patrimonio di una cultura millenaria che il genocidio non ha cancellato

- F.Vis.

Un successo enorme nella precedente edizione, con centinaia di persone ad ogni evento. Così quest’anno il «Dessaran Festival» di Padova raddoppia. La memoria si fa testimonia­nza e unisce tradizione e contempora­neità: dal 27 novembre al 3 dicembre la cultura armena si svela, tra musica, teatro, letteratur­a e sapori. La rassegna è curata da Antonia Arslan, che ne firma la direzione artistica. Un lungo viaggio alla scoperta di un’antica cultura. Il titolo «Dessaran» in armeno significa «l’orizzonte, il confine di ciò che vedi». Il Dessaran Festival si apre il 27 novembre con un evento speciale che porta a Padova uno dei musicisti armeni più famosi al mondo, il pianista jazz Tigran Hamasyan (ore 21 sala dei Giganti Palazzo Liviano). Già moltissime le prenotazio­ni per il concerto. Grande attesa anche per il concerto di chiusura con Hakob Khalatyan, un altro appuntamen­to già preso d’assalto dalle prenotazio­ni. «Quello armeno è un popolo antico, portato quasi all’estinzione - sottolinea la scrittrice Antonia Arslan - , per questo è molto importante farne conoscere la cultura, così ricca e intrecciat­a a tante altre civiltà». Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova: «Padova è un crocevia culturale, quindi la città ideale per ospitare un festival che coinvolge molti diversi orizzonti culturali».

Martedì 28 al Museo della Padova Ebraica (Palazzo Antico Ghetto ore 18) l’evento «Diario di due viaggi (Armenia e Israele)», protagonis­ti Antonia Arslan e Vittorio Robiati Bendaud del Tribunale Rabbinico del Centro Nord Italia, che raccontera­nno i loro viaggi nella Repubblica del Nagorno – Karabakh e in Israele: bellezza e memorie dimenticat­e. In dialogo con Francesco Berti. In apertura al duduk il maestro Claudio

Fanton. Serata di parole e musi-

ca mercoledì 29 con «Intervista immaginari­a tra Matilde Serao e Hrant – 1890», in Sala Carmeli in via Galilei. Nella pièce firmata da Antonia Arslan, l’attore Claudio Di Palma e l’ensemble musicale diretta da Massimilia­no Sacchi portano in scena Matilde Serao, immaginand­o un incontro tra la scrittrice e Melkon Gurgian, scrittore suo contempora­neo, ucciso nel genocidio armeno. Reading di parole e musica giovedì 30 al Centro Culturale San Gaetano con Antonia Arslan, le musiche del Maurizio Camardi Small Ensemble (Maurizio Camardi – sassofoni, duduk, flauti etnici; Sergio Cossu – tastiere; David Soto Chero – chitarre) e le immagini di Norayr Kasper. Cinema protagonis­ta venerdì 1 dicembre al Multisala Mpx (alle 21) il film The

last inhabitant di Jivan Avetisyan, in collaboraz­ione con l’Associazio­ne The Blue Knowledge. Sabato 2 dicembre incontrode­gustazione: la scrittrice Sonya Orfalian e le antiche ricette della cucina armena, Mario

Barbieri della Confratern­ita del Raboso del Piave con il vino dedicato a Antonia Arslan: sala Rossini del Caffè Pedrocchi (ore 18). Evento speciale domenica 3 dicembre alle ore 10.45 nella Sala Ridotto del Teatro Verdi: il musicista Hakob Khalatyan, per la prima volta in concerto in Italia, con la qamancha. Ci sarà anche Victoria Bagdassari­an, ambasciatr­ice della Repubblica d’Armenia in Italia. Per informazio­ni e prenotazio­ni: 342.1486878 info@nairionlus.org

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In scena Sopra a destra Antonia Arslan, sotto il musicista Hakob Khalatyan con qamancha
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