Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Italrugby, non basta l’orgoglio Il Sudafrica gela l’«Euganeo»

Non si ripete l’impresa dello scorso anno, nazionale battuta 35-6. Gori: «Erano un muro»

- Pistore

Gerarchie ristabilit­e. L’Euganeo si conferma terra di conquista e stadio sfavorevol­e alla Nazionale Italiana, che ieri pomeriggio è stata superata dal Sudafrica 6-35. Niente impresa bis per gli azzurri, che un anno fa a Firenze erano riusciti a vincere per la prima volta nella loro storia contro gli Springboks due volte campioni del mondo.

Stavolta i «verdi» si sono dimostrati troppo forti, nonostante l’avvio di match di Parisse e compagni avesse fatto sperare in un epilogo diverso. Nel primo quarto d’ora la partita è un assolo azzurro, con gli italiani a schiacciar­e gli avversari e a raccoglier­e il tanto gioco costruito con il vantaggio 3-0 sul piazzato di Canna. Da

 Bellini È stata una splendida emozione, la mia città ha risposto alla grande

quel momento la gara cambia, coi sudafrican­i capaci di piazzare tre mete nel primo tempo e una a inizio ripresa che di fatto hanno spazzato le velleità azzurre, infrangend­o il sogno di un altro colpo grosso contro i colossi dell’emisfero Sud. In meta sono andati prima di potenza Louw, poi Mbonambi che da touche e maul è arrivato a schiacciar­e in area e Venter abile a sfrutta un errore di Hayward ed Esposito.

Sul finale di primo tempo Canna sbaglia un calcio semplice e in avvio di ripresa il Sudafrica chiude la partita con la meta di Kitshoff, prima della reazione azzurra a cui manca solo l’ultimo passaggio e la meta finale di Mostert che di fatto archivia la lunga serie di pick and go. Ora tutti i giocatori torneranno nelle rispettive franchigie e la nazionale si rivedrà in campo a febbraio per il Sei Nazioni. Nel dopo gara capitan Sergio Parisse prova a guardare i lati positivi della crescita azzurra, mentre tocca al padovano Mattia Bellini (che una meta poi annullata l’aveva pure segnata) raccontare le sue sensazioni all’esordio davanti al proprio pubblico: «L’emozione è stata bella e mi resterà per diverso tempo — spiega — la mia città ha risposto alla grande e i tifosi ci sono stati vicini fino alla fine. Il pubblico ha capito che stavamo giocando una buona partita, che l’avversario era di prestigio e non ci ha mai abbandonat­o. In tre test match abbiamo fatto solo una meta, ci manca ancora qualcosa, ma dobbiamo limare i dettagli. Gli episodi hanno determinat­o il risultato. La pioggia non ha condiziona­to la partita e il terreno ha retto bene».

Parzialmen­te soddisfatt­o anche Edoardo Gori: «Quella sudafrican­a è una difesa forte — spiega il mediano del Benetton — loro hanno costruito un muro ed è stato difficile sfondarlo. Gli Springboks sono una delle formazioni più forti al mondo e l’hanno dimostrato in queste partite europee. Noi abbiamo provato a fare il massimo, stiamo crescendo come gruppo di gara in gara. Poco a poco i migliorame­nti di questa squadra si vedono, è un progetto a lungo termine». Angelo Esposito, suo compagno di squadra nei biancoverd­i, racconta così la sconfitta: «Sapevamo che loro sono una squadra fisica, abbiamo fatto una buona prestazion­e, dimostrand­o di essere pronti a questo tipo di incontri. Il Sudafrica è una squadra che ha linee incredibil­i: a questa Italia serve ancora tempo per crescere».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy