Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Una nonna armena e il primo bistrot-libreria Marco Polo alla Giudecca E’ la città controcorrente
È la prima libreria bistrot di Venezia, ha aperto la settimana scorsa in Fondamenta della Misericordia a Cannaregio e vuole essere una scommessa per una città che fatica a immaginare di nuovo il proprio futuro. E non è nemmeno l’unica, nei giorni della grande protesta per una città sempre più votata al turismo. Martedì prossimo la libreria Marco Polo aggiunge agli spazi del Malibran e di campo Santa Margherita la terza apertura alla Giudecca, ai piedi del ponte della Palanca, mentre ieri sera in calle dell’Olio, dopo rio Marin, ha aperto la fumetteria di Graphic novel, comics art e manga, dal nome Zazà.
Il via a questa settimana di bei segnali lo ha dato Francesca Rizzi con il suo «sullaluna». «Questo spazio nasce da una mia grande passione, quella per i libri d’illustrazione: volevo trovare un luogo che ne rispecchiasse la bellezza. Molti testi per bambini sono delle opere d’arte, piene di poesia» racconta Francesca. E «sullaluna» riflette l’entusiasmo di chi l’ha concepita: un posto curato in ogni dettaglio, dalla scelta dei libri per l’infanzia, graphic novel, testi selezionati di cucina, alla musica, al vino. «Serviamo il Lunatico, il prosecco biologico che produciamo nella nostra azienda agricola di Refrontolo, ispirati alla filosofia della tutela del paesaggio: preservare la bellezza di un territorio tanto compromesso». Oltre ai vini naturali, il locale offre una selezione di formaggi provenienti da piccoli caseifici locali di eccellenza.
Originaria di Padova e laureata in Filosofia, Francesca ha vissuto per quasi vent’anni a Ventotene: lì con il compagno
Segnali
Rodolfo e i figli ha fondato un circolo velico che, tra i suoi progetti, organizza campi scuola di educazione ambientale, un’occasione per riflettere con i più piccoli sull’isola come punto di incontro di rotte e uomini. Venezia è stata un po’ come ritornare alle proprie radici: «È una città che ci appartiene da sempre: mia nonna, che era armena, ha trovato rifugio qui dopo essere scappata dal genocidio. Anche Refrontolo è legato a lei: quando tutti negli anni ‘60 lasciavano la campagna, lei decise di tornare e di acquistare una casa in cima alla collina con sette ettari di terreno tra il bosco e il vigneto, dove oggi sorge la nostra azienda agricola».
Di andate e ritorni, di viaggi in direzione ostinata e contraria e della volontà di creare una rete tra luoghi e persone, sono testimonianza le bellissime tavole che decorano le pareti della libreria: una piccola mostra sul tema delle foglie e degli alberi firmata da Silvana d’Angelo e dallo Studio Fludd, collettivo multidisciplinare nato a Venezia nel 2008 (ideatore, tra gli altri progetti, dell’impianto grafico della mostra
su Aldo Manuzio alle Gallerie dell’Accademia). Ma anche Lo Spunk – un giornale per i bimbi dai sei ai dieci anni creato dalla fantasia del collettivo ravennate Towanda – che verrà venduto in esclusiva a Venezia; o le cianotipie floreali realizzate da Anna Martinucci per i bigliettini da visita e i manifesti della libreria, «un erbario concepito come il prodotto di uno sguardo che viene da un altro pianeta».
Il calendario di attività è ancora in fase di definizione, ma sono previsti incontri, presentazioni di libri e laboratori: «L’idea è quella di creare un posto accogliente e vivo, dove fermarsi per condividere momenti e passioni», prosegue Francesca. «Invece di concentrarci sulle difficoltà abbiamo deciso di provare a proporre un’alternativa. La città mi sembra abbia risposto bene: all’inaugurazione abbiamo sentito l’affetto e l’interesse di tante persone».
La libreria-bistrot è aperta tutti i pomeriggi dalle 15 alle 20, il sabato dalle 10 alle 21 e la domenica dalle 12 alle 21.
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